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Cronaca Miggiano

"Sei una spia, morirai", il bullo 25enne nei guai per estorsione

Un ragazzo, noto alle forze dell'ordine, avrebbe perseguitato un 19enne, accusandolo di fornire "soffiate" ai carabinieri. L'unico modo per espiare le sue colpe, versare somme di denaro. Fermato dai militari, è stato arrestato

MIGGIANO - A soli 19 anni, avrebbe già dimostrato di essere una collaudata spia. Uno che, per fugaci momenti di notorietà, avrebbe fornito alcune "soffiate" ai carabinieri, permettendo loro di intervenire in sequestri di sostanze stupefacenti, e persino alcuni arresti. Le accuse rivolte al giovane, però, sono completamente infondate, e gli sono state mosse da un 25enne, Vincenzo Cacciatore, noto alle forze dell'ordine. Che ora è finito nei guai. Tutto è cominciato, per puro caso, nella tarda mattinata di ieri. I carabinieri di Specchia, a Miggiano per alcuni controlli, hanno scorto lo studente 19enne, anche lui noto - non per i precedenti, quanto per il suo carattere bonario- aggirarsi per le vie del paese con un'espressione tutt'altro che spensierata. Alla richiesta del perché non fosse a scuola, il ragazzo ha risposto in maniera evasiva, confermando uno stato di preoccupazione, difficile da celare.

Insospettiti dal comportamento, i militari hanno invitato lo studente  a recarsi in caserma dove, solo dopo lunghi momenti di reticenza, il 19enne ha sfidato la sua stessa timidezza, confidando al comandante della stazione di trovarsi nel pieno di un incubo. Da diverso tempo, infatti, Cacciatore lo aveva preso di mira, approfittando dell'indole mite della vittima, accusandolo di essere un "infame", e minacciandolo di morte. Non che il 19enne non avesse provato a difendersi, anzi. Ha tentato in tutti i modi di dimostrare l'assurdità di quelle affermazioni, così grottesche per uno che non ha nulla a che vedere con i rapporti tra venditori  e consumatori di stupefacenti.CACCIATORE Vincenzo 2-2

Ma non è finita lì. Colto da un improvviso guizzo di filantropia, l'aguzzino ha proposto un'alternativa alla condanna: la morte avrebbe risparmiato lo studente, se avesse versato la somma di 600 euro in contanti, poi puntualmente consegnati. Ma per Cacciatore, non deve essere stata una somma sufficiente. Solo un'altra somma simile, avrebbe garantito la vita del giovane studente. Terrorizzato dalle minacce ed incapace di racimolare una simile somma, aveva deciso di non andare a scuola, elemosinando il denaro, in giro per Miggiano, chiedendo un aiuto ad amici e conoscenti. Un sostegno che non gli è stato negato: all'arrivo dei militari dell'Arma, aveva già racimolato oltre 200 euro.

Davanti al racconto, i carabinieri non hanno potuto fare altro che tranquillizzare la vittima, convincendola a sporgere denuncia. Le banconote in mano al giovane, sono state fotocopiate, e poi restituitegli. A patto, però, che fissasse un incontro con il suo molestatore, che gli uomini in divisa avrebbero, naturalmente, seguito a distanza. E come nella scena di un incalzante film poliziesco, il 19enne ha consegnato la somma a Cacciatore, promettendo che, nel giro di poco tempo, avrebbe procacciato anche il denaro mancante. L'aguzzino, si è allontanato con i contanti in tasca, ignaro, però, che i militari lo stessero pedinando. Ad una manciata di metri dalla sua abitazione, infatti, il 25enne è stato fermato e perquisito. Davanti al bottino, del quale non è stato in grado di fornire alcuna spiegazione. Dichiarato in arresto, per estorsione continuata, Vincenzo Cacciatore è stato condotto presso il carcere "Borgo San Nicola" di Lecce, su disposizione del pm di turno, Paola Guglielmi.

In quelle stesse ore, a Parabita, i carabinieri della stazione locale, hanno invece eseguito un ordine di carcerazione, emesso dalla procura della Repubblica di Lecce, nei confronti di Giorgio Crusafio, un 44enne di Matino, noto per precedenti di polizia. Espletate le formalità di rito, l'uomo è stato accompagnato presso l'istituto penitenziario leccese, dove dovrà scontare una pena di 4 anni  e 6 mesi, per  reati di estorsione e maltrattamenti in famiglia.

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