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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Casarano

Cadavere corificato, è di una donna straniera. Mistero sulla morte, s’indaga per omicidio

Grazie agli elementi ritrovati sul posto i carabinieri sono riusciti a verificare che il corpo quasi mummificato rinvenuto in una zona rurale di Casarano appartiene ad una donna di mezza età di cui si erano perse le tracce dopo un ricovero. E’ ancora giallo sul decesso

CASARANO - Solo qualche elemento in più che ha consentito ai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Casarano e del nucleo investigativo di Lecce di avere almeno un nome e un riscontro sull’identità della donna il cui cadavere, in avanzato stato di corificazione (processo naturale simile alla mummificazione), è stato trovato nella mattinata di venerdì una zona rurale alla periferia della cittadina.

In procura è già aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti. Ma il giallo sulla morte di quella donna resta ancora tutto da decodificare. Sul corpo non vi sarebbero nemmeno evidenti segni di violenza, ne tagli o ferite da arma da fuoco, così come rilevato dopo l’ispezione cadaverica esterna effettuata da parte del medico legale.

Il che escluderebbe al momento l’ipotesi di un’aggressione. Prende corpo dunque l’altra ipotesi che rimanda al decesso per cause naturali. Ma il giallo non è ancora chiarito.

Le risposte ai mille interrogativi che ancora aleggiano potrebbero arrivare anche dall’autopsia che si svolgerà la prossima settimana e che l’autorità giudiziaria ha già disposto dopo aver conferito l’incarico al medico legale, Alberto Tortorella.

Viene confermato in queste ore che il cadavere è quello di una donna di origini straniere, forse rumena, di mezza età, e di cui si erano perse le tracce dall’inizio della scorsa estate. La stessa infatti era stata ricoverata presso l’ospedale di Casarano per alcuni accertamenti di natura cardiologica e neurologica. Poi, dopo le dimissioni, di lei nessuna notizia.

Fino al ritrovamento di venerdì mattina quando un uomo del posto ha chiamato le forze dell’ordine quando si è accorto che in un terreno di sua proprietà, nella zona di via Comunale Formica, area di campagna a ridosso della zona industriale, c’era un cadavere di una donna.

A quanto è dato di sapere a questi primi elementi identificativi si è potuti risalire grazie al ritrovamento, sul polso della donna, di un braccialetto con inciso un nome che, sebbene abraso e quasi del tutto cancellato, ha consentito ai militari e alla procura di recuperare elementi utili per approfondire le indagini in corso. E sulle quali mantengono il doveroso riserbo.

Sul posto, accanto al corpo, sono stati trovati anche gli abiti poi recuperati dagli investigatori. Ma l’aspetto molto particolare e ancora indecifrabile resta quello delle condizioni in cui è stato ritrovato il cadavere. La corificazione è infatti un processo che si verifica, di solito, quando i cadaveri sono chiusi in casse di piombo o zinco.

La scarsa ossigenazione, infatti, rallenta la putrefazione. E il corpo della donna straniera era nudo. Se fosse rimasto esposto a lungo sotto le intemperie e nell’umidità della terra, sarebbe stato improbabile trovare la salma così integra, in quello stato di conservazione.

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