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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Lecce-Lazio, gli inquirenti: “600mila euro per corrompere”

Calcioscommesse, nuovo blitz disposto dalla procura di Cremona. Non escluso, sulla base delle dichiarazioni di un arrestato, il coinvolgimento delle due società. In manette Mauri e Milanetto. Perquisizione a casa di Conte

LECCE - L’inchiesta “New Last Bet”, condotta dalla procura di Cremona sulla vicenda del calcioscommesse, entra clamorosamente nel ritiro della nazionale italiana di calcio proprio nel giorno in cui sono attese le convocazioni definitive di Cesare Prandelli per il campionato europeo. Ma, stando alle dichiarazioni rese dagli inquirenti in una conferenza stampa che si è tenuta alle 11 presso la questura della città lombarda, ci sono anche importanti novità riguardanti il Lecce: nuovi elementi rendono sempre più fosco il quadro della partita casalinga contro la Lazio che, insieme alla gara interna dei romani contro il Genoa, è uno dei match chiave di questo filone di inchiesta che si è occupato essenzialmente della stagione 2010-2011.

Roberto Di Martino, pubblico ministero titolare del fascicolo, ha quantificato infatti in 2 milioni di euro il giro di vincite scaturite dalle scommesse di natura illecita e in 600 mila euro il denaro usato per la presunta corruzione dei soggetti che si sarebbero prestati all’alterazione del risultato dell’ultima partita disputata dai giallorossi nel campionato concluso di fatto con la salvezza conquistata sul campo dei cugini biancorossi. Il pm ha riferito che uno degli ungheresi arrestati avrebbe tirato in ballo direttamente le due società. Per Brescia-Lecce 2 a 2, la seconda gara che riguarda i giallorossi, invece, tra le convinzioni maturate dagli inquirenti ci sarebbe anche quella relativa ad un'ipotesi di riciclaggio riconducibile però al gruppo degli scommettitori e degli intermediari di una catena che finirebbe a Singapore, sede del vertice della presunta organizzazione che avrebbe manipolato, o tentato di alterare, il regolare svolgimento delle partite di calcio.

Stefano Mauri (capitano della Lazio), Omar Milanetto, Matteo Gritti , Alessandro Pellicori, Marco Turati, Paolo Domenico Acerbis, Cristian Bertani, Jose Ignacio Joelson,  Francesco Rupolo, Kewullah Conteh. Questi i nomi dei calciatori in attività coinvolti nell’operazione portata a compimento nelle prime ore di questa mattina. I primi sette sono in carcere – come loro anche Ivan Tisci, che non gioca più-, mentre per Joelson sono stati disposti i domiciliari. A Rupolo e Conteh è stato imposto l’obbligo di presentazione. L’elenco è completato da cinque cittadini di nazionalità ungherese, di cui tre già detenuti: Zoltan Kenesei, Matyas Lazar, Lazlo Schultz, Laslo Strasser, Istvan Brogulya. Gli elementi di novità di questo filone di inchiesta – secondo quanto dichiarato dallo stesso Roberto Di Martino – riguardano proprio il rilievo assunto dal gruppo degli ungheresi, che in qualche modo avrebbero rimpiazzato gli slavi già colpiti da arresti, due anni or sono, in Croazia. Ci sono, infine, altri tre italiani: Vittorio Gatti, Luca Burini, Daniele Ragone.

E’ terribile il contraccolpo che ha subito l’italico mondo del pallone dal blitz della squadra mobile delle questure di Cremona, Brescia, Alessandria e Bologna in esecuzione di 19 provvedimenti di custodia cautelare firmati dal giudice per le indagini preliminari del capoluogo lombardo, Guido Salvini. Hanno collaborato anche il Servizio centrale operativo della polizia di stato, quello per la cooperazione internazionale e la polizia postale.

Agli arresti si aggiungono le perquisizioni, a quanto pare una trentina,  a carico di altrettanti indagati a piede libero: a Coverciano gli agenti ci sono andati per Domenico Criscito (ex del Genoa e ora in forza allo Zenit di San Pietroburgo), a Torino invece hanno bussato alla porta di Antonio Conte, che risulterebbe indagato per presunta frode sportiva. Secondo un’agenzia Ansa, il legale del tecnico bianconero – tirato in ballo perché allenatore del Siena nella scorsa stagione - ha ribadito la totale estraneità del suo assistito ai fatti contestati. Sarebbe stata oggetto di verifiche anche l'abitazione viareggina di Daniele Corvia, in vacanza nella città toscana. Gli investigatori avrebbero cercato informazioni utili nei supporti informatici del calciatore, tablet e cellulari. 

L’inchiesta di Cremona ha passato al setaccio la stagione 2010-2011, individuando una trama illecita per alcune di esse, anche della massima serie. Sotto la lente di ingrandimento diverse partite del Siena

Il legale del Lecce, Saverio Sticchi Damiani: "Perché accordarsi per una partita ininfluente?"

Saverio Sticchi Damiani, legale dell'Us Lecce, esclude con riferimento al match Lecce-Lazio il coinvolgimento diretto del club salentino: "Mi chiedo in che modo ci possa essere un coinvolgimento diretto di una società su una partita che non ha nessun valore per il campionato essendo il Lecce a quella data ormai completamente salvo. Non riesco a capire in che modo il Lecce si debba accordare su una partita che non ha nessun valore per la classifica".

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