Calunnia nei confronti dell'ex onorevole Barba, condannato imprenditore
Tre anni, è questa la condanna inflitta dal giudice monocratico Michele Toriello all'imprenditore gallipolino Antonio Calvi. L'imputato è accusato di falso è calunnia, nell'ambito dell'inchiesta relativa a due beni immobili a Gallipoli acquistati da Vincenzo Barba e intestati ad Alessandro Buccarella
LECCE – Tre anni, è questa la condanna inflitta dal giudice monocratico Michele Toriello all’imprenditore gallipolino Antonio Calvi. L’imputato è accusato di falso è calunnia, nell’ambito dell’inchiesta relativa a due beni immobili a Gallipoli acquistati da Vincenzo Barba e intestati ad Alessandro Buccarella.
Calvi, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe presentato un falso mandato per dimostrare che gli immobili erano stati acquistati su suo mandato. Buccarella e Barba avevano quindi denunciato Calvi, che a sua volta aveva presentato una querela nei confronti di quelle poi divenute parti civili nel processo a suo carico. Una perizia grafologica ha dimostrato la falsità del documento.
Da qui la condanna per calunnia e falso. L’imputato è stato condannato anche a risarcire le parti civili, assistite dall’avvocato Andrea Sambati, con 22mila euro.