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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Da Valdobbiadene a Leuca: cammino “da sclero” per viandanti affetti da disabilità

A fine agosto Michele Agostinetto, 44enne veneto affetto da Sclerosi multipla, arriverà nel Salento. In viaggio da settimane, nelle quali ha incontrato anche Papa Francesco, è l’ideatore di un cammino lento nel quale si attraversa l’Italia tra disabilità e tenacia

LECCE – La diagnosi è arrivata due anni fa: Sclerosi multipla. Una malattia (in tanti la confondono erroneamente con la Sla,)  che provoca gravi riduzioni della funzionalità degli arti, altre volte della voce e la perdita intermittente della vista. Ma Michele Agostinetto, che al momento del referto medico aveva 42 anni (oggi 44), si è letteralmente “risollevato”. Dopo un anno di immobilità, si è “rialzato” da quella sedia a rotelle e con l’ausilio di bastoni e stampelle ha dapprima percorso pochi metri. Poi cento. Poi 500. Poi un chilometro.

Piccoli traguardi e progressi che ha condiviso virtualmente attraverso le storie Instagram per poi scoprire che in tanti,289814877_352717593643362_2456200939697664164_n-2 affetti dalla stessa condizione clinica, avevano cominciato a seguirlo sfidando il proprio corpo per “mettersi in cammino”.  Michele ci ha dato dentro con un allenamento di circa 15 chilometri al giorno per poter realizzare un sogno: quello di ricongiungere geograficamente, tramite un qualcosa di simile al “Cammino di Santiago”, Veneto e Puglia. Valdobbiadene, dove Michele è nato e dove prima della diagnosi gestiva un negozio di informatica e telefonia, è infatti la terra paterna. Sua madre è inata invece a Manfredonia, nel Foggiano.

Lui ha deciso di riannodare quasi duemila chilometri italiani, riconnettendo la cittadina del Prosecco con Santa Maria di Leuca, lembo estremo della regione materna. Colline e zone montuose che raggiungono il mare, in un cammino che dura mesi e al quale hanno cominciato ad aggregarsi anche altri amanti del walking, affetti da Scelrosi e non solo. Il progetto, nato dopo il primo anno di terapia, è illustrato anche su un sito realizzato da Michele e sulle rispettive pagine social.

Nel suo cammino, nel corso delle settimane, il 44enne ha avuto modo di incontrare anche Papa Francesco e due borghi gli hanno intitolato altrettante panchine. Non è però tutto sempre semplice e senza intoppi. “Alcune tappe del cammino le ho terminate in ginocchio. Il caldo non aiuta perché va via la voce e il calore rinfiamma le lesioni: anche la vista ti si annebbia. Ma questo è un progetto che è divenuto ormai il viaggio di tutti. Ho vinto già nel momento in cui ho cominciato a ricevere decine di messaggi nei quali ragazzi e ragazze mi comunicavano di essersi rialzati in tutti i sensi per allenarsi: in tanti sono pronti per la partenza, tutti assieme”. 

Lo spirito del cammino, che terminerà nel Capo di Leuca entro fine agosto attraversando dunque il Salento, è proprio quello del cambio di paradigma. Si può viaggiare con le disabilità, nonostante difficoltà e ostacoli che spesso le istituzioni non colgono nell’attrezzare i luoghi, nel ripensarli. Cambiano le modalità dunque e cambiano anche i tempi, come Michele sottolinea nella didascalia che accompagna una bella immagine sulla sua pagina Faceboko: “Per taluni il viaggio è una semplice passeggiata. Per altri il tempo è più lento, rischioso ma più importante”.

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