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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Campi Salentina

Legato e deriso, con altri due "bulli" umiliò un 13enne disabile: va in carcere

Un giovane, oggi 27enne, sconterà la pena per fatti risalenti al 2014. Alla vittima dell'irrisione anche urina sulle gambe

CAMPI SALENTINA – Di tempo n’è trascorso, dal fatto, oltre cinque anni dall’arresto, e da allora Riccardo Cassone di Campi Salentina, oggi 27enne, non ha più commesso alcun reato. Ma, stante la particolarità del caso, i giudici del Tribunale di sorveglianza hanno ritenuto che non fosse meritevole l’accoglimento dell’istanza per l’affidamento in prova ai servizi sociali e così, ora, è finito in carcere. A portarlo nel penitenziario di Borgo San Nicola, sono stati i carabinieri della stazione di Campi Salentina, su ordine della Procura.

Cassone, con l’avvocato Massimo Bellini, aveva patteggiato due anni e otto mesi per una brutta pagina di cronaca verificatasi nel novembre del 2014 e di cui fu corresponsabile insieme a un coetaneo e a un altro ragazzo, all’epoca minorenne: il maltrattamento di un ragazzo affetto da disabilità psichica, all’epoca 13enne, “bullizzato” e persino ripreso con un cellulare. Un video che fu diramato su Whatsapp.

In un vicolo alle spalle della chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Campi Salentina, il ragazzino visse momenti difficili da dimenticare: legato a un cancello con una catena da bicicletta, deriso e lasciato in mutande, schiaffeggiato e costretto a fumare uno spinello. Per poi subire anche l’umiliazione finale di urina versata su gambe e scarpe.

Il 13enne finì in mano al “branco” spinto solo dal desiderio di avere amici più grandi che, però, non solo non l’avrebbero accettato, ma che, infastiditi dall'insistenza, per allontanarlo per sempre, avrebbero deciso di usare maniere a dir poco pesanti. Fu proprio Cassone, fra i tre, dopo le indagini e l'arresto, a rivelare questi particolari, durante l'interrogatorio davanti al giudice. Dicendosi pentito e scusandosi per il dolore provocato.

Successivamente ci fu il patteggiamento, con richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali e pena sospesa. A distanza di anni, è arrivato il diniego dei giudici e ora Cassone si trova in carcere. Sarà avanzata richiesta perché possa ottenere i domiciliari.

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