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Cronaca Campi Salentina

“A rischio crollo il portale di Santa Maria”. Crepe e cedimenti segnalati da tempo

Campi Salentina: lesioni che si allargano ogni giorno di più, il pavimento che sta cedendo. L’appello dell’ex direttore dell’Accademia di belle arti Alfredo Calabrese: "La chiesa va messa in sicurezza al più presto". I lavori forse si svolgeranno a breve

CAMPI SALENTINA – Il portale della chiesa campiota di Santa Maria delle Grazie presenta lesioni evidenti. Danni che sono sotto gli occhi di tutti, a cominciare dai fedeli che ogni giorno accedono all’edificio religioso per assistere alle funzioni, ma anche sotto la lente della macchina fotografica di chi ne ha documentato il lento e progressivo avanzamento che, a oggi, pare tenere “solo per miracolo”.

DSC00116-3A denunciare la situazione è Alfredo Calabrese, ex direttore dell’Accademia di belle arti di Lecce, noto studioso di storia e tradizioni locali, con alle spalle decine di pubblicazioni, e scultore d’indubbio talento. La vicenda, come chiarisce subito Calabrese è di dominio pubblico.

“Ho provveduto, da tempo, a informare sia le autorità ecclesiastiche che l’amministrazione comunale di Campi Salentina. Purtroppo, però, finora i miei appelli sono rimasti lettera morta.”

Una situazione grave non già per l’evidente deturpamento della facciata, che pure è un bene monumentale di pregio storico e artistico, bensì per il pericolo di un crollo che a causa del maltempo potrebbe addirittura diventare imminente.

In breve, il portale del Martinelli, realizzato nel 1638, presenta delle profonde lesioni che insistono sul basamento d’appoggio delle colonne. Basamento malmesso a causa del deterioramento naturale della calcarinite – la famiglia di appartenenza della pietra leccese – a opera degli agenti atmosferici e dell’umidità di risalita, a cui si aggiunge la preoccupante mancanza di una solida base di fondazione. L’edificio, infatti, poggerebbe su un terrapieno sempre più cedevole per l’azione di dilavamento delle acque piovane.

“Il prospetto sta sprofondando. E la cosa è ben nota – sottolinea lo storico locale – tanto che in passato si ritenne necessario ancorare proprio le colonne con delle barre di acciaio in modo da impedirne il distacco dal basamento sottostante. Ma è un intervento che non servirà ancora per molto.”

DSC00118-2-2Per Alfredo Calabrese la situazione è critica e potrebbe diventare drammatica se non s’interverrà quanto prima. Santa Maria delle Grazie sorge su un sito che i monaci e la municipalità utilizzavano fino ai primi dell’Ottocento come vero e proprio cimitero. Lo stesso Calabrese che vi accedette personalmente poté prendere visione dei resti di bare e ossa sparsi ovunque. Inoltre una prova di quanto sostenuto dall’ex direttore dell’Accademia si ebbe quando si procedette al rifacimento della pavimentazione del sagrato.

“In quella circostanza furono rimossi anche i gradini del portale e si poté costatare che l’intero ingresso era praticamente sospeso nel vuoto.”

Il fatto che non si sia verificato nulla di grave finora non esclude che potrebbe accadere più avanti. “Bisogna garantire l’incolumità dei cittadini che si recano nel luogo di culto per le funzioni religiose come matrimoni, battesimi e quant’altro costituisca parte integrante della vita religiosa della comunità. Il Comune avrebbe già dovuto intervenire per mettere in sicurezza il sito. Soprattutto visto il peggioramento costante degli aspetti meteorologici e la violenza con cui si abbattono le intemperie in questi ultimi anni.”

DSC00121-2L’assessore all’Urbanistica, Lavori pubblici e Patrimonio comunale, Angelo Francesco Sirsi, sensibile a tali problematiche, avrebbe addirittura proposto di emettere un’ordinanza per provvedere alla messa in sicurezza.

Proprio questa mattina, invece, l’architetto Riccardo Taurino, responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, prendendo visione insieme ad Alfredo Calabrese della situazione e ritenendola meritevole d’intervento immediato si sarebbe detto favorevole a un sopralluogo tecnico che potrebbe avvenire già i primi giorni della settimana prossima.

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