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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Cesario di Lecce

CAPODANNO DEI POPOLI 2008, tre appuntamenti

Sabato 29 dicembre San Cesario di Lecce, Aradeo e Merine (frazione di Lizzanello) ospitano tre appuntamenti inseriti nell'articolato programma del Capodanno dei Popoli della Provincia di Lecce

Sabato 29 dicembre San Cesario di Lecce, Aradeo e Merine (frazione di Lizzanello) ospitano tre appuntamenti inseriti nell'articolato programma del Capodanno dei Popoli della Provincia di Lecce, che da anni riunisce le comunità straniere che abitano il Salento, creando momenti artistico-ricreativi e dando spazio ai caratteri delle diverse tradizioni.

Dalle 18 il Palazzo Ducale di San Cesario di Lecce ospita una serata dedicata alla cultura senegalese. La Fabbrica dei Gesti, un centro culturale per un innovativo approccio al teatro, alla danza, alla musica ed alle altre forme artistiche, prosegue infatti - in sinergia con la Provincia di Lecce, il comune di San Cesario e l'Università del Salento - il lavoro sviluppato nell'ambito del progetto "Takku ligey", un'espressione della lingua wolof, una delle lingue parlate in Senegal, che significa "darsi da fare insieme". Alle ore 18.00 è prevista la proiezione del film "Keita, l'heritage du griot", a seguire vi saranno racconti africani interpretati da Stefania Mariano, Annalisa Greco, Simone Tangolo, Egle Calò, Emanuela Loprieno, Alessandra De Luca, ed altri partecipanti che hanno seguito il corso di teatro "takku ligey". Seguirà la presentazione del progetto di cooperazione tra il Salento ed il Senegal, una lectio brevis inerente il ruolo del griot all'interno del rito del battesimo in Senegal tenuta dal dott. Antonio Aresta, dalla dott.ssa Ilenia Mele, dal neo eletto Consigliere Comunale di Lecce in rappresentanza degli immigrati Lamine Turè, dal griot Djibril Ndiaye Rose. Concluderà la serata la performance di tre musicisti senegalesi.

Dalle 19.30 infine nelle sale di Palazzo Maiola a Merine (Lizzanello) l'associazione Al Mohajira curerà le degustazioni di cucina marocchina, una sfilata di abiti tradizionali e uno spettacolo di danza del ventre.

Dalle 20 nel Teatro Comunale Domenico Modugno di Aradeo cucina dal mondo e concerto degli Adria. Nel corso della serata sarà presentato il progetto "Un pozzo per la vita", per la costruzione di due pozzi in Kenya. Uno sarà realizzato in una zona semidesertica del nord quasi ai confini con l'Etiopia nel piccolo villaggio di Parkinsyon dove le donne sono costrette a percorrere dai 10 ai 15 Km al giorno per 20 litri di acqua, l'altro nelle vicinanze di una struttura che le Suore della carità stanno ultimando e che accoglierà più di 200 bambini. Il progetto Adria nasce sul filo di un incontro.

In un equilibrio instabile le sue due metà procedono per giungersi in mezzo al mare adriatico, portandosi dietro due culture, anzi due mondi, che per anni si sono osservati da lontano e adesso provano a dialogare. I testimoni delle due culture musicali sono molteplici; se l'organetto e il violoncello sono i portabandiera timbrici della tradizione musicale salentina da una parte e albanese dall'altra, la voce sembra diventare il punto d'incontro che per un momento può mettere in accordo linguaggi profondamente diversi ma vicini, nelle assonanze e nei respiri. In un contesto moderno fatto di incoerenze e persino di rumori, inevitabili e molesti, gli arrangiamenti si fanno nervosi e a tratti caotici. Sono figli legittimi delle discordanze nate nella città, il luogo dove l' approdo si è reso inevitabile. Il gruppo è composto da musicisti che vantano collaborazioni con artisti e formazioni di rilievo del panorama musicale pugliese e italiano e che propongono una rivisitazione delle musiche popolari del sud Italia e dei balcani, con particolare attenzione per la musica tradizionale albanese, insieme con un ricco repertorio inedito.

I musicisti provengono da esperienze musicali affini che hanno trovato uno sviluppo naturale in questa collaborazione, che dà luogo ad una proposta ricca e articolata in cui ogni singolo strumento spazia con ampie possibilità d'espressione nelle improvvisazioni, momenti che avvicinano le strutture tradizionali aperte ai modi jazz. Questo territorio di scambio inaspettatamente fecondo è il luogo di congiunzione delle ricerche condotte in questi anni dai musicisti, volte a reinterpretare in chiave personale le melodie e i ritmi di una tradizione che dà sempre più respiro alle sensibilità musicali ‘moderne', che ne esaltano l'intensa forza evocativa. La formazione è composta da: Maria Mazzotta (voce), Claudio Prima (organetto, voce), Redi Hasa (violoncello), Emanuele Coluccia (sax tenore e soprano), Ovidio Venturoso (batteria).


Il programma di questa XVIII edizione del Capodanno dei Popoli, organizzata in collaborazione con le associazioni salentine, le comunità di stranieri e con lo Sportello dei diritti, sarà articolato in vari momenti che coinvolgeranno, oltre al capoluogo, anche altri quindici comuni della provincia nei giorni immediatamente precedenti e successivi al Capodanno, che verrà festeggiato, come di consueto, nell'atrio del Palazzo dei Celestini, sede della Provincia di Lecce e simbolo da anni di integrazione. Questa festa verrà chiusa dal concerto dell'Orchestra dei Popoli, diretta dal maestro Admir Shkurtaj con la partecipazione del sassofonista Roberto Ottaviano.

Dal 18 dicembre al 19 gennaio nei comuni di Aradeo, Campi Salentina, Castrignano dei Greci, Corigliano d'Otranto, Corsano, Cursi, Galatina, Leverano, Lizzanello, Martano, Neviano, Salice Salentino, San Cesario di Lecce, Surbo e Trepuzzi si alterneranno progetti di collaborazione, concerti, riflessioni, spettacoli teatrali, mostre e laboratori interculturali in un viaggio tra sapori, suoni, cultura da tutto il mondo.

"L'organizzazione del Capodanno dei Popoli coinvolge una rete costituita da comunità immigrate, comuni e associazioni italiane che si occupano di intercultura. Non si tratta solo di un evento", sottolinea Luigi Calò, assessore alla Promozione dell'integrazione e della Cultura della pace della Provincia di Lecce, "ma di una molla di aggregazione. Questa esperienza, che prosegue da molti anni, è legata soprattutto ad un'idea di antirazzismo e alla capacità di promozione delle culture immigrate. La Provincia cerca di dare protagonismo alle persone che vivono nel Salento, valorizza le loro culture, e prova attraverso una serie di attività a favorire la convivenza civile".

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