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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

I carabinieri cercavano armi, ma in casa trovarono cocaina: 66enne patteggia dieci mesi

Emessa la sentenza nei riguardi di Giuseppe Nicoletti, di Lecce. Al termine dell’udienza, il giudice ha revocato i domiciliari ai quali era sottoposto dal giorno dell’arresto avvenuto il 16 marzo scorso, dopo un controllo mirato

LECCE - Ha patteggiato dieci mesi di reclusione per la vicenda che lo scorso 16 marzo gli costò l’arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Erano quasi trenta i grammi di cocaina che i carabinieri della Sezione radiomobile di Lecce trovarono, durante un controllo mirato, nell’abitazione di Giuseppe Nicoletti, questo il nome dell’imputato, un 66enne leccese già noto alle forze dell’ordine.

La sentenza è stata emessa nei giorni scorsi dal giudice Cinzia Vergine dopo che il pubblico ministero Giorgia Villa, titolare delle indagini, aveva dato parere favorevole all’istanza presentata dagli avvocati difensori Paolo Cantelmo e Giancarlo Dei Lazzaretti.

Al termine dell’udienza, inoltre, il gip ha revocato i domiciliari disposti dal giorno dell’arresto nei riguardi dell’uomo. Fu lui a consegnare la droga ai militari che bussarono alla sua porta insospettiti che in casa fossero custodite armi. Durante la perquisizione, però, fu trovata solo una pistola a salve.

Accertato il fatto che l’arma fosse innocua, i carabinieri incalzarono con una serie di domande Nicoletti che alla fine, di sua iniziativa, avrebbe consegnato un barattolo, dove all’interno erano state custodite quattro dosi di cocaina, per un grammo ciascuno.

Ma il sospetto manifestato dai militari che potesse esserci altra sostanza stupefacente tra quelle mura domestiche, avrebbe indotto l’uomo a consegnare una quantità decisamente superiore alla precedente: altri 25 grammi di cocaina, in un’unica pietra, si trovavano dentro una busta posizionata sopra un mobile, in cucina.

Al termine della perquisizione, oltre alla droga, furono sequestrati anche del nastro isolante per confezionare singole dosi e un bilancino di precisione.

Così sentito il pubblico ministero di turno, Giorgia Villa, l’uomo fu dichiarato in arresto e destinato ai domiciliari.

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