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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Carcere: rientra lo sciopero della fame

Davide Spagnolo ha ricevuto risposta dalla direzione dell'istituto: il suo caso sarà valutato. Andrea Pati, dell'associazione "Papillon" per i diritti dei reclusi: "Un passo in avanti"

E' rientrato lo sciopero della fame di Davide Spagnolo, il 36enne di Manfredonia detenuto presso il carcere di Borgo San Nicola, dove sta scontando una pena detentiva di 18 anni per omicidio.

Spagnolo, dal 27 febbraio scorso, stava protestando nei confronti delle istituzioni carcerarie attuando uno sciopero della fame ad oltranza. Le sue richieste: ottenere un ulteriore avvicinamento a casa (quindi presso il carcere di Foggia) per potere avere un contatto diretto con la madre anziana e non più autosufficiente e riprendere gli studi di tecnico geometra, avviati quando era recluso presso il carcere di Porto Azzurro (Isola d'Elba) e non più ripresi una volta trasferito a Lecce, circa due mesi fa.

A comunicare il termine della manifestazione di protesta non-violenta è stato Andrea Pati, di Monteroni, detenuto in semilibertà e presidente dell'associazione "Papillon" per i diritti dei reclusi. Il quale, proprio ieri, aveva deciso di associarsi allo sciopero, per dare più voce a Spagnolo. Dunque, è rientrata anche la sua protesta.

"Un mio collaboratore questa mattina ha accertato che Spagnolo ha posto fine allo sciopero - ha detto Pati - perché la direzione finalmente ha dato una risposta, impegnandosi a valutare meglio la situazione, dandole cioè la giusta importanza".

"Questo è già un passo in avanti - ha commentato Pati - visto che fino a questo momento c'era stata una chiusura ermetica da parte dell'istituzione. In ogni caso, mi riservo la possibilità di attuare nuovamente questa forma di protesta, se dovessero verificarsi casi analoghi". Pati, nei giorni scorsi, aveva tenuto a precisare il fatto che Spagnolo non starebbe cercando un modo per uscire dal carcere o ricevere uno sconto di pena, ma solo quello di avere un dialogo e formalizzare le sue richieste, fra cui la possibilità di sostenere l'esame integrativo, dopo tre anni di studi.

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