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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Carceri, droghe, tortura: tre proposte di legge. Raccolta di firme anche a Lecce

Appuntamento martedì 9 aprile davanti ai tribunali di venticique città italiane per la raccolta di firme su rispetto della Costituzione nei penitenziari, depenalizzazione degli stupefacenti e introduzione del reato di tortura nel codice penale

LECCE – Introduzione del reato di tortura nel codice penale, legalità e rispetto della Costituzione nelle carceri e modifiche alla legge sulle droghe: sono questi i tre punti basilari per i quali diverse organizzazioni, riunitesi nella comunione d’intenti, richiederanno ai cittadini si apporre la propria firma.

L’appuntamento è fissato dalle 9 alle 13 di martedì 9 aprile a Lecce come in altre venticinque città italiane (in Puglia, anche a Bari e a Taranto), davanti alle sedei dei tribunali. Chiunque lo volesse, dunque, potrebbe firmare le tre proposte di legge d’iniziativa popolare, depositate lo scorso gennaio in Cassazione, che interessano di riflesso anche il tema dell’immigrazione, di cui si chiede l’abrogazione del reato di clandestinità.

“Ci appelliamo ai cittadini, agli operatori della giustizia, ai parlamentari perché firmino le tre proposte - scrivono i promotori della campagna ‘Tre leggi per la giustizia e i diritti. Tortura, carceri, droghe’ - Sarebbe un bel segnale se martedì prossimo anche esponenti delle forze politiche si recassero davanti ai tribunali a sottoscrivere le nostre proposte di legge il cui spirito è quello di  ripristinare la legalità nelle carceri  e tutelare i diritti umani e civili”.

Le tre proposte costituiscono, secondo gli organizzatori della campagna, un programma di governo per ripristinare la legalità nel sistema penale e penitenziario. Punto di riferimento nodale è una recente sentenza della Corte europea di Strasburgo che ha condannato l’Italia per le condizioni dei detenuti nelle carceri.

Scendendo nel dettaglio, la prima, sull’introduzione del reato di tortura nel codice penale, vuole sopperire a una vistosa lacuna normativa italiana, nonostante determinati obblighi internazionali in tal senso. Il testo prescelto è quello codificato nella Convenzione delle Nazioni Unite. La proibizione legale della tortura qualifica un sistema politico come democratico.

La seconda, per la legalità e il rispetto della Costituzione nelle carceri, vuole intervenire in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento penitenziario (tema del quale, anche a Lecce, per la situazione di Borgo San Nicola, s’è discusso molto, negli ultimi anni), rafforzando il concetto di misura cautelare intramuraria come extrema ratio, proponendo modifiche alla legge Cirielli sulla recidiva, imponendo l’introduzione di una sorta di “numero chiuso” sugli ingressi in carcere, affinché nessuno vi entri qualora non ci sia posto.

Insieme alla richiesta d’istituzione di un garante nazionale per i diritti dei detenuti, viene inoltre anche proposta l’abrogazione del reato di clandestinità, ed anche questo è un argomento che interessa da vicino il Salento, una delle mete delle organizzazioni criminali che gestisono il traffico di disperati di Nord Africa e Vicino e Medio Oriente verso l’Europa.

Infine la terza proposta, riguarda le possibili modifiche alla legge sulle droghe: depenalizzazione del consumo e riduzione dell’impatto, con carcerazioni spesso inutili, superando il modello punitivo della legge Fini-Giovanardi. Con le diversificazioni che tanti invocano fra consumatori di droghe leggere e pesanti e la riduzione delle pene, restituendo centralità ai servizi pubblici per le tossicodipendenze.

Le organizzazioni promotrici, a Lecce e in Italia, sono: Antigone onlus, Arci, Associazione Bfake di Lecce, la Camera penale di Lecce, Cgil, Cgil – Fp, Comunità speranza - volontariato carcerario di Lecce, Mujmunè di Leverano, A Buon diritto, Acat Italia, Adu, A Roma, insieme – Leda Colombini, Associazione Federico Aldrovandi, Associazione nazionale giuristi democratici, Associazione Saman, Bin Italia, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Cnca, Coordinamento dei garanti dei diritti dei detenuti, Fondazione Giovanni Michelucci, Forum droghe, Forum per il diritto alla salute in carcere, Giustizia per i diritti di Cittadinanzattiva Onlus, Gruppo Abele, Gruppo Calamandrana, Il detenuto ignoto, Itaca, Libertà e giustizia, Medici contro la tortura, Naga, Progetto diritti, Ristretti orizzonti, Società della ragione, Società italiana di psicologia penitenziaria, Unione camere penali italiane, Vic – Volontari in carcere.

Saranno presenti a Lecce il consigliere provinciale Alfonso Rampino e il consigliere comunale Carlo Salvemini che si sono detti disponibili e favorevoli all’iniziativa. 

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