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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Rinviati interventi chirurgici, disagi per i pazienti: appello alla donazione di sangue

L'invito accorato parte dal direttore di Ematologia. La Puglia è tra le regioni con la carenza maggiore di unità di globuli rossi. Garantite le emergenze. Maltempo e picco influenzale hanno frenato la raccolta

LECCE – Un accorato appello alla donazione di sangue parte dal “Vito Fazzi” di Lecce dove molti interventi chirurgici già programmati sono stati rinviati, garantendo invece quelli di emergenza. Per ritornare in breve tempo ad un approvvigionamento regolare è stata decisa pr oggi l’apertura straordinaria, che proseguirà anche domani: presso l’ospedale di Lecce si può donare fino alle 17.30.

La perturbazione di origine polare che solo oggi ha definitivamente allentato la sua morsa sul Salento ha tenuto infatti lontano dai centri trasfusionali anche i donatori abituali, oltre a far annullare alcune delle iniziative di raccolta straordinaria. “Per ristabilire la normale attività di sala operatoria - ha spiegato Nicola Di Renzo, direttore Ematologia e Servizio Immuno-Trasfusionale di Lecce e per far fronte alle esigenze dei pazienti che necessitano di trasfusioni costanti (thalassemici, oncologici, pazienti con malattie ematologiche), è necessario andare a donare” .

Si può farlo anche presso gli altri centri trasfusionali dell'azienda sanitaria con il consueto orario giornaliero, dalle 8 alle 13. “Non facciamo mancare – scandisce il dottor Di Renzo -  anche questa volta, la risposta solidale dei salentini”. L’altruismo dei cittadini, del resto, è stato particolarmente importante nelle ore successive all’incidente ferroviario del 12 luglio, avvenuto tra Andria e Corato.

Secondo i dati del Centro nazionale del sangue dell’Istituto superiore di sanità, negli ospedali mancano 2600 unità di globuli rossi, con carenze particolarmente marcate in alcune regioni: in primis nel Lazio, ma anche in Puglia, nelle Marche, nell’Abruzzo, in Basilicata, in Toscana, in Liguria, in Umbria ein Campania

“Le cause della carenza sono varie – ha affermato Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Centro nazionale sangue –, ma sicuramente può aver inciso l’epidemia influenzale che, complice il calo delle vaccinazioni, ha già colpito molte più persone rispetto allo scorso anno, e si può ipotizzare che anche il maltempo stia tenendo a casa i donatori. La mobilitazione deve riguardare però, tutte le regioni, non solo quelle che hanno carenze; l’autosufficienza per quanto riguarda il sangue, infatti, è sovraziendale e sovraregionale e in questi casi diventa vitale la compensazione coordinata tra regioni”.

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