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Cronaca

Assistenza ai bisognosi: scorte di cibo a rischio esaurimento. Apre la terza casa di accoglienza

Ogni giorno circa 1600 famiglie ricorrono ai due empori della solidarietà, molte altre ai pacchi alimentari presso le parrocchie. La Caritas lancia un appello a supermercati e locali e e il 9 dicembre inaugura la terza struttura d'accoglienza in città

LECCE – Uno slancio di solidarietà nell’imminenza della stagione invernale. E’ quanto chiede la Caritas diocesana a imprenditori del settore alimentare e operatori del settore paventando il rischio dell’esaurimento delle scorte alimentari. Sono oramai 450 circa i pasti caldi serviti tutti i giorni a donne e uomini di ogni razza, religione, età che accorrono nelle cinque mense e nei tre punti di ristoro presenti in città.

Mentre almeno 1600 famiglie fanno ricorso ai due empori della solidarietà (sulla via per Novoli e in via Adua): si stima che a Lecce 8mila famiglie, poco più del 20 per cento, vivano al di sotto della soglia di povertà. Il limite reddituale è convenzionalmente quello dei 7mila euro annui, ma una buona parte si sostenta con cifre minime, qualche centinaio di euro al mese, derivante da assegni sociali e di invalidità. 

L’allarme non è nuovo, perché l’impoverimento della popolazione leccese è un dato di fatto inoppugnabile e più volte segnalato dal direttore della Caritas, don Attilio Mesagne. Non va diversamente nel resto del Paese, ma alle sfide della quotidianità, del far fronte qui e ora ai bisogni primari, fa fronte la rete assistenziale religiosa e laica. Da quando l’Unione Europea ha delegato ai singoli stati il compito di fare ciascuno da sé, ogni Paese ha fatto fronte autonomamente: è chiaro che i tagli dei bilanci e del welfare si ripercuotono più pesantemente sulle nazioni più fragili dal punto di vista economico: sia perché è più diffusa la domanda di vitto e alloggio, sia perché sono minori le disponibilità finanziarie. Insomma, essere poveri in Germania non è la stessa cosa che esserlo in Italia o in Spagna.

Il 9 dicembre Caritas aprirà la terza casa di accoglienza: sorge al primo piano di via Colonnello Costadura, al civico 43/A dove un appartamento sito al primo piano e di proprietà della parrocchia San Vincenzo de Paoli è stato ceduto in comodato d’uso: sono previsti 18 posti letto per donne e uomini in attesa di autorizzazione alla permanenza sul territorio italiano. Questa struttura si aggiunge alle altre due già funzionanti, una nel centro storico (30 posti per uomini) e l’altra presso la chiesa dell’Idria (15 posti per donne).

Il 14 febbraio scorso è stato presentato in conferenza stampa il progetto “Rete della solidarietà” coordinato dal Comune di Lecce: un sistema di attività di ristorazione collegate in via informatica che consente la raccolta efficiente di cibo invenduto e la distribuzione agli operatori dell’assistenza. Tra 20 di giorni, ha fatto sapere l’assessore all’Innovazione, Alessandro Delli Noci, potrebbe essere concluso il test dell’applicazione che è alla base della rete e che sta coinvolgendo una decina di locali pubblici.

L’approssimarsi dell’inverno rende imminente anche la questione dei senzatetto: in quella stessa sede, a febbraio, l’assessore al Patrimonio, Attilio Monosi, fece riferimento all’ex stazione ippica di via Lequile come contenitore per clochard e soggetti comunque bisognosi. Il 2014, d’altra parte, è stato un anno terribile con la morte di tre persone: Veronica Piggini e Riccardo Martina a gennaio e Sergio De Vergori, a settembre. Ma l'immobile è stata più volte inserito nell'elenco dei beni da alienare ai privati. 

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