Morì dopo essere stato dimesso, assolta dottoressa che lo visitò
Il caso verteva sul decesso Giancarlo Colella, imprenditore di Carmiano, avvenuta nel 2016 a Forlì. La seconda volta giunse in ospedale ormai in coma. La causa: un’infezione polmonare da pneumococco
FORLÌ- Una dottoressa di 43 anni, all’epoca dei fatti in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale di Forlì, è stata assolta dal giudice Marco de Leva del tribunale romagnolo per il caso che verteva sulla morte di Giancarlo Colella, un imprenditore originario di Carmiano. La notizia è stata riportata da ForlìToday.
Colella morì a 52 anni, nel febbraio del 2016, a causa un’infezione polmonare da pneumococco. La dottoressa rispondeva di omicidio colposo ed è stata l’unica a finire sotto processo per la vicenda. Inizialmente, infatti, erano stati iscritti nel registro degli indagati i nomi di dieci sanitari.
In piena attività fino a pochi giorni prima del decesso, Colella era stato colto da un malessere improvviso con febbre. Portato dai parenti al pronto soccorso, secondo le carte del fascicolo, sarebbe stato rimandato a casa con cure generiche: riguardarsi, mangiare in bianco, assumere un antidolorifico. Colella, però, ritornò ben presto al pronto soccorso, ma ormai in coma per poi spirare.
Il pubblico ministero Massimo Maggiori aveva chiesto una condanna a un anno e quattro mesi. Sia per la pubblica accusa, sia per famiglia - moglie e due figli, rappresentati dagli avvocati Andrea Romagnoli, Gianluca Betti e Massimo Pifani -, infatti, Colella si sarebbe potuto salvare con antibiotici e un ricovero per osservare il decorso della malattia. Di diverso avviso è stato il giudice, che ha assolto la dottoressa (difesa dall’avvocato Max Starni di Forlì). Non è da escludere che la sentenza possa essere appellata. Prima, ovviamente, si dovranno attendere le motivazioni.