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Cronaca

Cartapesta, un'arte "minore" che riconquista la scena

"Sansovino, Bernini e i maestri leccesi tra tecnica e artificio - La scultura in cartapesta". La mostra sarà aperta al pubblico presso il museo Castromediano di Lecce dal 1° giugno fino al 30 agosto

"Sansovino, Bernini e i maestri leccesi tra tecnica e artificio - La scultura in cartapesta". E' questo il titolo della mostra che verrà inaugurata dal presidente della Provincia di Lecce Giovanni Pellegrino domenica 1° giugno alle 19 presso il museo provinciale "Sigismondo Castromediano" di Lecce. La mostra, che affronta la storia di un'arte finora ingiustamente ritenuta minore, rimarrà aperta sino al 30 agosto ed è stata realizzata dal museo "Sigismondo Castromediano" di Lecce e dal Museo diocesano di Milano, in collaborazione con la direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Puglia del ministero per i Beni e le attività culturali, il Monte dei Paschi di Siena, il Comieco e Italgest.

Sono presenti nell'esposizione tre opere appena restaurate, una delle quali totalmente inedita, le altre due prestate in via eccezionale dal Museo di Belle Arti di Budapest e restaurate a Lecce per conto del Museo Provinciale nel laboratorio di Lidiana Miotto, con un finanziamento Italgest. L'opera più antica è un busto raffigurante un "Ecce Homo" eseguito a Firenze nel primo Cinquecento, una rara cartapesta rinascimentale che il restauro ha riportato alle forme originali, liberandola da rifacimenti deturpanti che ne offuscavano la bellezza. L'opera di maggiori dimensioni è un monumentale rilievo, sempre in cartapesta, eseguito da Jacopo Sansovino, uno dei più grandi artisti del Rinascimento, architetto e sculture attivo tra Firenze, Roma e Venezia e celebrato dal Vasari come sommo scultore, capace di raggiungere nella raffigurazione dei volti un ideale di bellezza, superiore addirittura a quello di Michelangelo. Il magnifico volto della Vergine di questo rilievo, di un classicismo aulico, ben rappresenta questo aspetto di alta idealizzazione ricercato dall'artista.

Viene, inoltre, esposta per la prima volta una scultura in legno di collezione privata, scoperta da Raffaele Casciaro e restaurata a Milano da Sonia Bozzini. E' attribuita al Sansovino per l'altissima qualità esecutiva e le evidenti analogie con le sue opere certe. La sua presenza accanto al rilievo di Budapest aiuta ad illuminare l'attività del grande maestro alle prese con i più diversi materiali dell'arte della scultura.

"La Provincia di Lecce ha sentito l'esigenza di sostenere la realizzazione di questa mostra che esalta un'attività artigianale diventata peculiare del territorio. In collaborazione con la competente Soprintendenza, inoltre ha avviato una larga campagna di restauro che ha raggiunto livelli di competenza riconosciuti anche all'estero come evidenzia il restauro condotto su due sculture del Museo di Belle Arti di Budapest: una "Madonna con Bambino" di Jacopo Sansovino e un "Ecce Homo" di scultore primo fiorentino degli inizi del Cinquecento", dichiara il direttore del Museo "Castromediano" Antonio Cassiano.

Tra gli artefici del grande cambiamento di Lecce nei primi decenni del ‘700 è Mauro Manieri architetto-urbanista con la propensione a interessarsi del cantiere sotto tutti gli aspetti. Disegna facciate, altari, sculture che fa eseguire con varie tecniche, tra cui anche la cartapesta. È con lui che la tecnica della cartapesta oltrepassa il confine degli apparati effimeri per entrare in quello della scultura avviando così una produzione che nel corso dell'Ottocento porterà alla nascita di botteghe e laboratori in cui centinaia di operai erano a servizio di ispirati artisti e raffinati artigiani. Centinaia di statue partivano da Lecce per tutto il mondo con enorme successo, cosicché nacque nella letteratura locale la leggenda che la cartapesta fosse stata un'invenzione leccese. Solo a partire dal secondo dopoguerra si avvia un lento declino della produzione artistica che non ha impedito tuttavia il mantenimento e il fiorire di alcune botteghe ancora oggi molto attive.

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