Case, auto, terreni e aziende, scatta la confisca da oltre un milione di euro
E' il patrimonio, secondo la Dia, riconducibile a Carmine Monteforte, 55enne di Uggiano La Chiesa, con condanne per quasi 25 anni
LECCE – Ville, appartamenti, auto e conti correnti. E’ un piccolo impero finanziario e immobiliare, del valore di oltre un milione di euro, quello che la Direzione investigativa antimafia ha confiscato a Carmine Monteforte, 55enne di Uggiano La Chiesa. Figura di notevole spessore criminale, il 55enne è stato più volte condannato per emissione di assegni a vuoto, truffa in concorso, estorsione, bancarotta fraudolenta, detenzione, acquisto di stupefacenti, e costituzione, direzione o finanziamento di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Reati per cui è stato condannato complessivamente a quasi 25 anni di reclusione, così come stabilito con un provvedimento di cumulo del procuratore generale della Repubblica di Lecce.
Il provvedimento di confisca, che segue quello di sequestro anticipato, è stato emesso dalla seconda sezione penale del Tribunale di Lecce a seguito della proposta di misura patrimoniale avanzata Direzione investigativa antimafia di Lecce a conclusione di articolate e complesse indagini patrimoniali delegate dalla locale Direzione distrettuale antimafia. Il sequestro nasce dal fatto che gli approfondimenti economico-patrimoniali svolti dalla sezione operativa della Dia di Lecce, nei confronti dell’uomo e del suo nucleo familiare, avrebbero evidenziato, in un arco temporale dal 1994 al 2013, una netta sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio a lui riconducibile, sebbene intestato ai due figli, a due società immobiliari e ad altre attività economiche.
Monteforte è stato arrestato nel 2014 nell’ambito dell’operazione denominata “Froth” con la quale è stata smantellata un’articolata organizzazione criminale operante nel territorio salentino finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Inizialmente irrintracciabile fra i ventinove indagati, si consegnò poi spontaneamente in caserma la sera del 4 marzo, presentandosi con il suo legale. Lo stesso, dopo essere stato arrestato e aver ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari, è finito nuovamente in carcere per evasione.
I beni confiscati ammontano a un valore stimato in oltre un milione e 200mila euro e sono, in particolare, 12 immobili (di cui tre appartamenti, tre depositi, una villa, un garage, un fabbricato in muratura a secco e due terreni), quattro aziende (tre interi compendi aziendali e un’attività di bar: il Daky a Uggiano), un veicolo aziendale, dall’intero capitale di una società, e un conto corrente aziendale. Il Tribunale di Lecce, con lo stesso provvedimento, ha disposto anche la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale per la durata di tre anni.