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Cronaca

Casi di violenza in aumento, vittime anche gli uomini

I dati del Salento: negli ultimi dodici mesi sono 705 le segnalazioni giunte alle operatrici del Centro "Renata Fonte". Ma la sede presso il Conservatorio Sant'Anna potrebbe essere a rischio contesa

LECCE - Crescono i casi di violenza contro le donne e aumentano anche le denunce al numero verde nazionale 1522. E, per la prima volta, a denunciare sono anche gli uomini. Lo dice il report annuale del Centro "Renata Fonte", riferito al periodo compreso tra maggio 2010 e lo stesso mese del 2011. Rispetto all'anno precedente ci sono infatti circa cento segnalazioni in più. Gli incrementi si spiegano in maniera sostanzialmente diversa: la maggiore emersione è dovuta in gran parte alla massiccia campagna di sensibilizzazione sui media mentre il trend crescente del fenomeno è dovuto alle ripercussioni di alcuni fattori socio-economici.

Tra questi, i principali sono la disoccupazione e la precarizzazione del lavoro che generano un clima di disagio psicologico rendendo gli individui più propensi alla violenza e all'alcolismo. Ma in linea di massima le vittime di violenza appartengono trasversalmente a tutte le classi sociali.

Nella provincia di Lecce sono state 705 (lo scorso anno circa 600) le donne che hanno contattato le operatrici del centro, una media di due al giorno. Il 70 per cento di loro lo ha fatto telefonicamente, scegliendo solo in minima parte di rimanere nell'anonimato (10 per cento) e ben il 15 per cento delle interessate ha un'età tra 60 e 75 anni. Un dato, quest'ultimo, particolarmente significativo nell'indicare i risultati delle campagne di informazione che spingono sempre più donne a denunciare la propria condizione la cui origine, spesso, risale indietro nel tempo.

I dati sono stati presentati questa mattina a Palazzo Carafa dalla responsabile del Centro "Renata Fonte", Maria Luisa Toto, e dal consigliere con delega ai Servizi sociali e presidente dell'Ambito sociale di zona, Roberto Martella. Il contesto ricorrente nel quale si consumano le violenze, è stato illustrato in premessa, è quello domestico. In sintesi, "il nemico ha sempre le chiavi di casa", ha sintetizzato la Toto che è anche la presidente dell'associazione "Donne Insieme" che dal 2003 ha stipulato una convenzione con il Comune di Lecce.

Se tutti i casi analizzati contemplano la violenza psicologica, che può consistere in umiliazioni, vessazioni, calunnie e minacce, otto donne su dieci denunciano di essere state vittime di violenza fisica, le restanti due di abusi sessuali. Sempre più ricorrente è il reato di stalking che si articola in una casistica piuttosto ampia: dagli appostamenti agli sms, dalle mail alle telefonate che rendono un calvario la quotidianità. Peggiori ancora le conseguenze cliniche della violenza, sia fisiche che psicologiche: sensi di vergogna, disturbi da stress post traumatico, depressione e ansia, comportamento autolesionista.

Per la prima volta le vittime sono anche uomini. Raccolte tre testimonianze.

Ma una elemento assolutamente nuovo rispetto al passato è che, quest'anno, la Rete nazionale antiviolenza - che fa capo al Diparimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri - ha chiesto ai centri di riferimenti su tutto il territorio nazionale di raccogliere anche l'utenza maschile. Al "Renata Fonte" sono arrivate negli ultimi mesi richieste di ascolto da parte di tre uomini, di reddito medio - alto e di età compresa tra i 45 e i 55 anni.

L'oggetto delle segnalazioni sono lo stalking e la violenza psicologica che subirebbero dalla propria partner, attuale o ex. Le conseguenze sul piano psicologico e comportamentale sono del tutto simili a quelle riscontrate sulle donne.

Fuori programma. La sede del "Renata Fonte" potrebbe essere al centro di una contesa.

Non è stata una violenza, né si è consumato alcun furto ma nella giornata di martedì, al civico 12 del vicolo Santa Maria del Paradiso, dove ha sede il centro "Renata Fonte", qualcosa di strano è avvenuto: lo ha denunciato la stessa responsabile che, dopo essere tornata nei locali che appartengono al plesso del Conservatorio Sant'Anna dopo un giorno di assenza, sua e del personale, ha trovato le suppellettili spostate dalla solita collocazione, come se qualcuno volesse farsi spazio. La sede è concessa in comodato gratuito dal Comune e la convenzione è ancora in vigore.

Lunedì sera - questa la ricostruzione della Toto - c'è stata la riunione con il presidente Martella per discutere preliminarmente i dati della conferenza, dopo di che, per circostanze varie (tra cui la testimonianza in Tribunale durante un procedimento penale) nessuna operatrice del centro è tornata nelle sede. Questa mattina, invece, la sorpresa che ha mandato su tutte le furie la Toto, da sempre considerata vicina all'ex sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone.

Resta da capire come e perché si sia verificato l'episodio che, a questo punto, potrebbe essere ricollegato all'interpellanza presentata il 9 giugno dalla consigliera di Io Sud, Maria Rosaria Ferilli, sulla delibera di Giunta che affida gratuitamente un locale del piano terra del plesso dal Conservatorio ad un'associazione musicale (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=28116). Roberto Martella ha subito gettato acqua sul fuoco: "C'è stato sicuramente un equivoco ma l'amministrazione comunale non vuole certo liquidare un centro sul quale ha investito molto". Prima ancora, il presidente dell'Ambito di zona, aveva anticipato che presto anche Lecce si doterà di una casa rifugio per donne in fuga dalla violenza.

Proprio come colei che, con due figli al seguito, è appena fuggita dalla abitazione - in un Comune del Nord - dove viveva con il marito che sarebbe responsabile di pesantissime minacce, di morte e di rapimento. La conferma che il contatore delle violenze è, purtroppo, in perenne movimento e che non si fa in tempo a stilare un report che già bisogna pensare al prossimo caso.

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