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Cronaca Ugento

Caso Basile, un vicino ora indagato per favoreggiamento

Nuovo interrogatorio negli uffici della Procura dei minori. Il giovane, all'epoca dei fatti 17enne, ha ribadito di non aver visto nulla quella notte. Il giovane era già indagato per false dichirazioni

Un nuovo interrogatorio s'è svolto questa mattina negli uffici della Procura dei minori, sul caso dell'omicidio del consigliere provinciale e comunale di Ugento, Peppino Basile. E' stato ascoltato un vicino di casa del politico assassinato, ora maggiorenne e all'epoca dell'omicidio al di sotto dei 18 anni. Davanti al sostituto procuratore Simona Filoni, il giovane assistito dagli avvocati Roberto Aldo Bray e Antonio Melileo si è avvalso della facoltà di non rispondere dopo aver ribadito di non aver visto o sentito nulla, elementi già confermati nei precedenti interrogatori.

Il 18enne risultava già indagato con l'accusa di false dichiarazioni rilasciate al pubblico ministero e ora la Procura dei minori ha integrato nel fascicolo un nuovo capo d'accusa, quello di favoreggiamento. Il sospetto del pm è che il giovane non abbia detto tutta la verità su quanto visto e sentito nella notte tra il 14 e il 15 giugno scorso, nel racconto dell'indagato avrebbe sentito solo le ultime imprecazioni di aiuto e l'ultimo appello di soccorso: "Cumpare… cumpare", frase che sarebbe stata pronunciata da Basile.

Il reato di false dichiarazioni rimane subordinato al filone principale dell'indagine che cerca tra mille difficoltà di fare luce sulla morte del consigliere provinciale. Gli atti, tra cui il memoriale fornito dal giovane indagato, rimangono nelle mani del pm. Quell'incartamento potrebbe essere valutato come semplici confessioni o false dichiarazioni. Intanto nei primi giorni di luglio, verrà ascoltato sempre dal procuratore per Filoni un altro giovane, anch'egli minorenne all'epoca dei fatti, il 15 giugno del 2008.

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