Caso Ivan Ciullo, accolta opposizione all'archiviazione. Disposti nuovi accertamenti
Il gip ha stabilito che si continuerà a indagare sulla misteriosa morte del 34enne di Acquarica del Capo, noto come Dj Navi. Fu trovato senza vita il 22 giugno del 2015
LECCE – A distanza di oltre diciannove mesi dalla morte Ivan Ciullo, in arte Ivan Navi, il 34enne, cantautore e dj radiofonico, trovato impiccato la mattina del 22 giugno 2015 ad un albero di olivo nelle campagne di Acquarica, si torna a indagare. Il gip Vincenzo Brancato, infatti, ha accolto la richiesta di opposizione all’archiviazione presentata dai legali della famiglia, che hanno chiesto una lunga serie di approfondimenti investigativi utili a fare luce sulla morte di Ivan. In particolare la Procura dovrà acquisire al più presto (prima che sia cancellato) il tracciato delle celle telefoniche agganciate da Ciullo e dalla persona (molto più grande di lui) con cui aveva intrapreso una relazione sentimentale. Inoltre dovrà ottenere i tabulati e il tracciato Gps dell’auto di Ivan e della persona cui era legata sentimentalmente. Dalla perizia eseguita sul cellulare di Ivan è emerso che proprio a questa persona sono stati inviati l’ultimo messaggio (in cui avrebbe annunciato l’intenzione di suicidarsi) e l’ultima telefonata, poco dopo le 18.
I legali dei genitori di Ivan hanno anche chiesto la riesumazione della salma per eseguire l’autopsia e l’esame delle tracce biologiche rinvenute sul corpo del 34enne, poi una perizia grafologica sulla lettera in cui la vittima avrebbe annunciato il progetto di farla finita. Sono tanti i misteri legati a una morte etichettata dagli inquirenti come suicidio, su cui i genitori, mamma Rita e papà Sergio vogliono sia fatta chiarezza. Sono state le loro denunce a portare all’apertura di un’indagine a carico di ignoti per istigazione al suicidio e omissione di soccorso, e a opporsi, attraverso i loro legali, gli avvocati Paola Scialpi e Carlo Grasso (che ha sostituito la collega Sonia Santoro) alla richiesta di archiviazione formulata dalla Procura di Lecce.
Agli atti anche la consulenza tecnica di parte della criminologa Isabel Martina, esperta in psicologia investigativa, che ha tracciato “un’autopsia psicologica” di Ivan. Nella relazione l’esperta evidenzia come nei confronti nei confronti del 34enne si possa ipotizzare l’istigazione e al suicidio, attraverso comportamenti e atti (anche di natura vessatoria) che hanno portato il noto dj al gesto più estremo. La criminologa punta il dito contro la persona con cui aveva una relazione, di cui lui si fidava e che avrebbe potuto fermarlo, o almeno salvarlo chiamando i soccorsi.