Caso smartphone in sala operatoria, annullata la sospensione per il primario
Non ci fu alcuna condotta negligente in sala operatoria da parte del primario di Galatina Antonio Aloisi. A stabilirlo il giudice del lavoro
LECCE – Non ci fu alcuna condotta negligente in sala operatoria da parte il primario di ortopedia dell’ospedale di Galatina, Antonio Aloisi. A stabilirlo il giudice del lavoro Antonio Carbone che ha accolto il ricorso presentato dai legali del medico, l’avvocato Donato Mellone e il professor Antonio De Feo, e annullato la sanzione della sospensione dal servizio per 15 giorni irrogata dall’Asl di Lecce.
La sanzione era stata adottata a conclusione dell’inchiesta sul presunto caso dell’utilizzo di uno smartphone come fonte di luce in una sala operatoria (lo scorso 23 luglio a causa del guasto di una lampada scialitica), rivelatasi poi infondata. Erano stati sei i dipendenti del nosocomio salentino destinatari di una sanzione che prevedeva la sospensione dal servizio (con relativo decurtamento dello stipendio).
Aloisi, medico stimato a livello internazionale e di grande esperienza, sarebbe uscito, secondo la contestazione, dalla sala operatoria prima della fine dell’intervento. Accuse ritenute assolutamente infondate dall’interessato e dal suo legale, che hanno fatto ricorso al giudice del lavoro per dimostrare l’assoluta correttezza del lavoro del primario.
“Una sanzione disciplinare, irrogata a un soggetto che mai prima ne ha ricevute e per una situazione che appare di dubbia rilevanza giuridica – scrive il giudice –, è certamente in grado di ledere la dignità del lavoratore così come tutelata dalla Carta costituzionale”.