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Cronaca

Caso Tecnova, pronti 200mila euro per 150 operai

Il Global Solar Fund interviene per chiarire la propria posizione sulla vertenza: disponibili 200 mila euro per i restanti 150 operai. I pagamenti sono però sospesi, fino a un accordo coi sindacati

LECCE - La vertenza dei 150 operai ex Tecnova che reclamano gli stipendi non corrisposti dalla multinazionale spagnola per il lavoro svolto sui campi fotovoltaici, è una partita ancora aperta, giocata tra i sindacati Cgil e Ugl e il Global Solar Fund e dal finale imprevedibile.

Dopo le proteste degli ultimi giorni, iniziate presso Confindustria Lecce e terminate in Prefettura, ora interviene direttamente il Fondo lussemburghese per chiarire la propria posizione e mettere a tacere le possibili voci incontrollate sui pagamenti.

E lo fa con una nota inviata alla stampa, che ricostruisce la lunga catena di appalti la quale, attraverso un'associazione temporanea di imprese (cui Global Solar Fund aveva affidato la realizzazione di diversi impianti fotovoltaici nel Salento e nel brindisino), è giunta fino a Tecnova.

La diretta responsabile del mancato pagamento delle mensilità agli operai, per lo più extracomunitari, è quindi finita nel mirino della magistratura. "Gsf, una volta venuta a conoscenza della situazione complessiva, è intervenuta spontaneamente per aiutare a risolvere la delicata situazione- puntualizza la nota, - nel mese di maggio sono stati risarciti 430 lavoratori, per un ammontare complessivo netto, di circa due milioni di euro, con un costo per l'azienda di oltre quattro milioni di euro".

Quando, all'inizio di luglio, si sono presentati ai sindacati altri 150 lavoratori, "il Fondo ha preso atto della situazione, riservandosi di valutare con estrema attenzione i passi successivi", anche perché i numerosi tavoli tecnici che si sono succeduti in Confindustria, hanno visto la partecipazione dell'amministrazione giudiziaria di Tecnova Italia.

Gsf precisa di non essere parte in causa della vertenza ma di voler, comunque, agire per senso di responsabilità sociale: per questo ha offerto una cifra complessiva di duecento mila euro, per un risarcimento parziale degli operai.

"Questo è quanto la società può destinare oggi a questa delicata vertenza, risolvendo in via amichevole una controversia in cui Gsf ritiene di non avere colpe - commenta Carmine Di Giglio, manager di Gsf Italia. - Riteniamo importante fare un ulteriore passo verso l'apertura di un dialogo costruttivo con le parti sociali e le associazioni di categoria, ma dobbiamo tenere conto della delicata situazione che si è venuta a creare con la riduzione degli incentivi sul fotovoltaico e della crisi economica in atto".

La palla passa ora ai sindacati, perché in caso di rifiuto dell'offerta, Gsf sospenderà le operazioni di pagamento, fino al raggiungimento di un accordo.

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