La Cassazione respinge il ricorso di un infermiere e dà ragione alla Asl
Già il Tribunale e la Corte d’Appello avevano stabilito che il malcontento manifestato dalla maggior parte dei dipendenti del reparto del gruppo operatorio verso il ricorrente, a causa del comportamento ritenuto “rigido”, fosse da ritenersi appropriato
LECCE – La Corte di Cassazione dà ragione alla Asl di Lecce. Con l’ordinanza emessa venerdì scorso, infatti, i giudici della Sezione lavoro hanno accolto le tesi difensive dell’avvocato Daniele Montinaro, respingendo il ricorso di un infermiere e capo sala del Gruppo operatorio del “Vito Fazzi” di Lecce. Il dipendente ospedaliero, a seguito di un trasferimento, aveva citato in giudizio l'Azienda sanitaria localel chiedendo la reintegra del posto di lavoro e il risarcimento del danno.
Già il Tribunale e la Corte d’Appello di Lecce avevano stabilito che il malcontento manifestato dalla maggior parte dei dipendenti del reparto del gruppo operatorio verso il ricorrente, a causa del comportamento ritenuto “rigido” e assunto nei loro confronti dal capo sala, fosse stato idoneamente considerato dall’Azienda che ne aveva disposto il trasferimento per salvaguardare un ambiente sereno.
I giudici della Cassazion, hanno specificato che è legittimo il trasferimento di un infermiere (capo sala) nell’interesse ad assicurare un clima disteso nel reparto, anche con lo scopo di scongiurare responsabilità derivanti dalla inidonea organizzazione del lavoro e visto il clima di conflittualità degli addetti, potenziale foriero di errori ed incidenti sulla vita e sulla salute delle persone.