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Cronaca Leverano

Abusi nella scuola materna, definitiva la condanna nei confronti dell'ex bidello

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 8 anni e mezzo di reclusione nei confronti del 67enne Cosimo Bruno My

LECCE – La Cassazione scrive la parola fine nella vicenda giudiziaria legata a Cosimo Bruno My, il 67enne ex bidello in una scuola materna di Leverano accusato di aver abusato di alcune bimbe che frequentavano la scuola materna. Definitiva la condanna a 8 anni e mezzo di reclusione emessa a ottobre del 2015 dalla Corte d’appello di Lecce. Le violenze sarebbero state compiute tra gennaio e aprile del 2010, periodo in cui My ha prestato servizio, in sostituzione di una collega assente per malattia, come collaboratore scolastico presso l'Istituto comprensivo “Leverano Polo 2” di via Turati.

Nel corso del processo, alla presenza solo delle parti e degli addetti ai lavori, sono state mostrate le immagini dei presunti abusi, riprese dalle telecamere nascoste dagli agenti di polizia giudiziaria. Immagini che hanno confermato, nella loro drammaticità, le accuse nei confronti dell’imputato. Nel corso del processo c’è stata la costituzione del responsabile civile, il ministero dell’Istruzione, assistito dall’avvocatura di Stato. Secondo i legali di parte civile, infatti, My non sarebbe stato in possesso dei requisiti per svolgere le funzioni di collaboratore scolastico nell’Istituto.

MY_COSIMO_BRUNO-3A far scattare le indagini, a fine marzo del 2010, fu la coraggiosa denuncia di una mamma, che si rivolse ai carabinieri riferendo le confessioni ricevute da parte della piccola, che le aveva raccontato di un bidello che la palpeggiava con la scusa di assisterla. My fu arrestato, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Lecce, Antonio Del Coco, il 5 maggio 2010, dopo circa un mese di indagini. A dare una brusca accelerazione all'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Stefania Mininni, furono le intercettazioni ambientali e le riprese video realizzate all'interno della scuola.

L'uomo (attualmente detenuto), con il pretesto di assistere le bimbe durante l'espletamento dei bisogni fisiologici, le avrebbe accompagnate nei bagni per compiere furtivamente le violenze e gli atti sessuali. La testimonianza di una delle bimbe molestate (tutte tra i 3 e i 5 anni) è stata raccolta in fase di incidente probatorio e acquisita agli atti. Un'esigenza derivante dal fatto di tutelare quanto più possibile la piccola vittima e al tempo stesso trovare ulteriori riscontri all'attività investigativa.

Le dichiarazioni della bimba, infatti, hanno aggravato la posizione di My, il quale aveva già reso parziale confessione in sede di interrogatorio di garanzia, ammettendo diversi episodi di abusi. La versione del bidello era stata, però, nettamente in contrasto con quella della vittima, che avrebbe riferito di molestie ben più gravi e invasive da quelle descritte dall'indagato. I genitori della bimba, assistiti dagli avvocati Francesca Conte e Denise Berio, si sono costituiti parte civile. Nei loro confronti (e di ogni parte civile) è stata riconosciuta una provvisionale di 20mila euro, oltre al risarcimento in solido con il Miur.

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