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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Castro

Castro si risveglia all'alba con uno sbarco di migranti. Il natante in fuga

Una trentina sono stati rintracciati dai carabinieri della compagnia di Tricase e fra questi anche una mamma con due figli di appena 5 e 8 anni. Sono afghani, iraniani e benalesi. L'ultimo sbarco era avvenuto il 6 settembre scorso. Fenomeno in diminuzione rispetto al passato, ma mai veramente domato

CASTRO – Sebbene non più con la stessa frequenza quasi quotidiana di un tempo, il fenomeno degli sbarchi di migranti nel Salento non accenna ad arrestarsi. Gli ultimi noti prima di questa mattina risalgono al 6 settembre scorso. I finanzieri a Santa Cesarea Terme e poi la guardia costiera nell’area di Santa Maria di Leuca, in quell’occasione, avevano rintracciato in totale oltre una sessantina di extracomunitari .

Alle prime luci dell’alba di oggi, poi, un nuovo avvistamento. Diversi cittadini hanno notato un natante piuttosto grosso in rapido avvicinamento verso la costa di Castro Marina, lungo la scogliera e non lontano dal porto. A bordo, a detta dei testimoni oculari, all’incirca quaranta, forse cinquanta persone (ma la percezione potrebbe essere stata falsata). Sono iniziate le chiamate al 112, ma nel frattempo lo sbarco stava già avvenendo. E sono così partite le ricerche, coordinate dai carabinieri della compagnia di Tricase.

A terra, fino a questo momento, sono stati rintracciati una trentina di migranti. Alcuni erano ancora nei pressi di Castro, altri si stavano spostando a piedi ed avevano raggiunto Spongano, mentre il gruppo più folto, composto da una quindicina di persone, è stato rintracciato a Marittima, frazione di Diso. Iraniani, afghani e bengalesi, la loro origine, stando almeno a quanto dichiarato nelle prime fasi. Di un paio ancora non è chiara la nazionalità. Fra gli arrivati, anche una donna con due bambini piccoli, di 8 e 5 anni. Come da prassi, sono stati trasportati presso l’ospedale più vicino, il “Cardinale Panico” di Tricase, per alcune visite.

Madre e figlioletti, nonostante le peripezie e la lunga traversata finale per raggiungere le coste italiane, sono apparsi in discrete condizioni di salute, esattamente come gli altri. I migranti sono stati condotti in pullman presso il centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto, dove poi si stabilirà il loro futuro: rimpatrio o permanenza in un centro Cara di Puglia.

Le ricerche, intanto, proseguono. Si sospetta che altri possano essere sfuggiti ai controlli e aver magari raggiunto le stazioni ferroviarie dei paesi del Capo, per poi arrivare a Lecce e da qui eventualmente spostarsi verso il nord. Via mare, motovedette di guardia di finanza e ufficio circondariale marittimo di Otranto hanno tentato di rintracciare l’imbarcazione, ma senza esito. Gli scafisti sono evidentemente riusciti a prendere il largo per tempo, riuscendo a scampare all’arresto.   

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