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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Salve

Cava di 5mila metri quadri trasformata in discarica

Denunciata dal Corpo forestale la proprietaria del luogo nel quale si gettava materiale di risulta. E a Castiglione scoperto il proprietario di una ditta di autospurghi: scaricava liquidi nelle fogne

Era una zona sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, ma si era trasformata in un enorme proprio ricettacolo a cielo aperto di immondizie d'ogni tipo: blocchi di cemento, sanitari, conci di tufo, mattoni forati, pilastri in cemento armato, parti di pavimento e materiale plastico. In buona sostanza, materiale di risulta proveniente da demolizioni edili. Una cava di oltre 5mila 700 metri quadri e profonda quattro metri, in località Spiaggiani (demanio di Salve) era assurta a discarica abusiva per volontà di una di una 59enne di Alessano, risultata proprietaria del luogo, da documenti catastali, e che aveva agito senza alcuna autorizzazione.

La scoperta è stata effettuata dagli agenti del comando stazione del Corpo forestale dello Stato di Tricase durante un controllo del territorio. I quali hanno proceduto al sequestro della porzione di terreno interessata (55 metri per 30), per oltre mille e 600 metri quadri. La donna è stata denunciata all'autorità giudiziaria.

E sempre gli agenti del Corpo forestale di Tricase sono intervenuti a Castiglione di Andrano dove, a seguito di diverse segnalazioni, hanno dato luogo ad alcuni appostamenti, sia di notte, sia di giorno, che hanno permesso di individuare e denunciare l'amministratore di una ditta di autospurghi. Gli agenti hanno infatti accertato che l'uomo, un 58enne, utilizzava uno dei suoi mezzi per scaricare liquami nei tombini della fogna, piuttosto che nelle discariche autorizzate.

La fine di quello "sporco gioco" è giunto la scorsa notte, intorno alle 22, quando gli agenti hanno notato un autospurgo posteggiato nell'abitato di Castiglione e, nelle vicinanze, un uomo all'interno in una Fiat Panda. Questi - risultato poi, come già detto, l'amministratore della ditta - dopo essere sceso dall'auto ed essersi guardato intorno, sperando di non essere osservato, aveva dato inizio all'operazione, usando due tubi di scarico, per evitare rumori sospetti. Ma gli agenti, osservata tutta la scena, sono sbucati inaspettatamente alle sue spalle. L'uomo è stato denunciato, l'autospurgo sequestrato, i liquidi, provenienti molto probabilmente da un pozzo nero, sottoposti ad analisi.

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