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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Dietrofront dell’ex direttore, l'Università si affida ad un legale

La seduta odierna del Cda opta per una consulenza sulla ratifica del provvedimento di dimissioni di Emilio Miccolis. Intanto si lavora sul nuovo bando per l'affidamento dell'incarico. Sindacati dubbiosi sulla durata dello stesso

LECCE - E’ ruotata intorno alla figura dell’ex direttore generale, Emilio Miccolis e al nuovo affidamento dell’incarico da lui ricoperto in ateneo, la seduta odierna del Consiglio d’amministrazione dell’Università del Salento. Fari puntati sulla decisione di reintegrare o meno Miccolis dopo le sue dimissioni, ratificate dal rettore Domenico Laforgia, salvo il dietrofront notificato a mezzo raccomandata postale nei giorni scorsi.

A stretto giro di tempo rispetto alla decisione di abbandonare l’incarico, l’ex direttore ci ha infatti ripensato. L‘eccessiva ed “ingiustificata” esposizione mediatica dell’ex direttore che si è detto protagonista di vicende prive di rilevanza penale – il riferimento è chiaramente a quei nastri depositati in Procura dagli esponenti Cgil e Uil, Manfredi De Pascalis e Tiziano Margiotta che testimoniavano il tentativo, da parte di Miccolis, di lusingarli per ammorbidire le posizioni di netto contrasto – lo avrebbero indotto a compiere un passo, forse, azzardato.

La replica del rettore Laforgia non sembrava lasciare molto spazio per un eventuale ritorno in sella, ma oggi il Cda ha deciso di avvalersi di un parere legale che indirizzi la decisione definitiva sulla revoca delle dimissioni. La ratifica sul provvedimento del rettore potrebbe comportare anche il rischio che Miccolis chiami l’ateneo ai danni, pretendendo un risarcimento per la cessazione anticipata di un incarico con scadenza naturale nel giugno 2016.

Intanto si deve procedere alla stesura del nuovo bando per l’affidamento dell’incarico ricoperto, in via provvisoria, dall’avvocato Claudia De Giorgi. Quindici, venti giorni il tempo presumibilmente utile alla predisposizione dell’avviso che verrà pubblicato dopo la prossima seduta del Cda. Successivamente all’acquisizione del parere legale sulla posizione di Miccolis, dunque.

Intanto il tempo previsto per la durata dell’incarico, tre anni – il massimo è quattro – fa storcere il naso ai sindacalisti che proprio ieri avevano richiesto al Cda uno sforzo di deliberare che il mandato del nuovo direttore avesse termine contestualmente a quello del rettore pro-tempore.

La durata del nuovo incarico potrebbe invece superare il tempo (un anno ancora) che manca a Laforgia per concludere il suo mandato. “Questa decisione altera lo spirito della richiesta fatta dalle organizzazioni sindacali e anche dei principi fissati dallo Statuto dell’ateneo che ho contribuito a redigere”, commenta Tiziano Margiotta.

Il comma 3 dell'articolo 73 stabilisce, infatti, che "il direttore generale è nominato dal consiglio di amministrazione su proposta del rettore, sentito il senato accademico”. Il direttore altro non sarebbe che l’espressione di un indirizzo fissato dal massimo esponente dell’ateneo. Margiotta fa presente che la decisione di “far viaggiare le due cariche parallelamente è il presupposto per creare una maggiore sintonia nelle relazioni”.

 

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