Centri massaggi a luci rosse: 66enne ottiene domiciliari: "Ruolo secondario"
Luigi Berrino, 66 anni, è tra i dieci arrestati nell'ambito dell'inchiesta "Peonia rossa" che ha fatto luce su una presunta associazione per delinquere dedita alla prostituzione operativa tra Brindisi, Lecce, Gallipoli e Taranto. Per il giudice non c'è il rischio di evasione
BRINDISI - Ha ottenuto i domiciliari Luigi Berrino, 66 anni, di Martano, tra i dieci arrestati nell'ambito dell'inchiesta "Peonia rossa" condotta dalla Procura di Brindisi che ha fatto luce su una presunta associazione per delinquere dedita alla prostituzione operativa tra Brindisi, Lecce, Gallipoli e Taranto.
A capo del gruppo italo-cinese che avrebbe gestito centri massaggi a “luci rosse”, ci sarebbe stato il professore associato presso l'Università del Salento Chu Wengchang, detto Vincenzo, 57 anni, residente a Lecce.
Nei giorni scorsi, il gip del Tribunale di Brindisi Maurizio Saso (che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla squadra mobile il 16 settembre) ha concesso a Berrino, difeso dall'avvocato Roberto Casaluci, la misura meno restrittiva del carcere.
La decisione, scrive il giudice Saso nel provvedimento, è stata presa “anche in considerazione del contegno nel corso dell'interrogatorio registrato e del suo confermato ruolo secondario di supporto, le perduranti esigenze di cautela sociale poste a fondamento della citata ordinanza custodiale si sono attenuate e possono ora essere adeguatamente salvaguardate”.
Oltretutto, secondo il giudice, Berrino “non risulta essere mai stato condannato per evasione sicché vi è motivo che si atterrà a tutte le prescrizioni”. Il 66enne è quindi ritornato nella sua abitazione a Martano.