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Gli accertamenti eseguiti dalla guardia di finanza / Aradeo

Chiesto il rinvio a giudizio per l'ex segretario generale del Comune

Pierluigi Cannazza di Aradeo è accusato di aver cagionato un ingiusto danno patrimoniale nei confronti di un altro dipendente comunale di San Pietro Vernotico, a causa "di inimicizie di natura personale". Udienza fissata a giugno

SAN PIETRO VERNOTICO - E' stato chiesto il rinvio a giudizio per l'ex segretario generale del Comune di San Pietro Vernotico. Protagonista della vicenda, Pierluigi Cannazza, 62enne, nato ad Aradeo, ma residente a Lecce. E' accusato di aver cagionato un danno patrimoniale nei confronti di un altro dipendente del Municipio, a causa della proprie condotte, dettate da idiosincrasie.

La parte lesa è assistita dall'avvocato Domenico Valletta. Il gup del Tribunale di Brindisi, Maurizio Saso, ha fissato l'udienza il 14 giugno 2022. Il pm della procura di Brindisi a cui è stato affidato il caso è Pierpaolo Montinaro.

L'antefatto: esisteva un procedimento penale per il quale la parte lesa era indagata. Tutto si era risolto con un'archiviazione della sua posizione. C'era, in seguito, una proposta di deliberazione della giunta di San Pietro Vernotico, la 212 del 2020, che liquidava le spese legali sostenute all'epoca all'attuale parte lesa.

Adesso, per questa vicenda, Cannazza, difeso dall'avvocato Leonardo Covella, deve rispondere della propria condotta. Secondo le indagini condotte dalla guardia di finanza, in veste di segretario generale del Comune, avrebbe arrecato alla parte lesa un danno ingiusto di natura patrimoniale.

Ecco come: avendo ricevuto dall'avvocatura del Comune la proposta di deliberazione, non l'avrebbe trasmessa alla giunta, impedendo di fatto che quest'ultima deliberasse in merito. Avrebbe poi annullato la registrazione della proposta, cancellandola dal protocollo elettronico del Comune, con un'operazione eseguita il 4 marzo 2021. Non solo, in qualità di pubblico ufficiale, non avrebbe dato risposta al richiedente - l'attuale parte lesa - a una Pec che chiedeva conto proprio del ritardo. Il tutto, "intenzionalmente - a causa di gravi inimicizie di natura personale", si legge nei capi d'imputazione.

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