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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Melendugno

Di nuovo tensione attorno al cantiere Tap di San Foca: pietre, chiodi, una carica

Il movimento contro il gasdotto denuncia il ferimento di due persone a manganellate. Prima, nella notte, massi per bloccare i mezzi

SAN FOCA (Melendugno) – Torna la tensione attorno al cantiere Tap di San Foca: questa mattina, intorno alle 7, si è reso necessario l’intervento del personale medico del 118 per medicare due attivisti No Tap a seguito di una carica dei reparti di polizia e carabinieri presenti sul posto.

Secondo il racconto degli esponenti del movimento la reazione della forze dell’ordine sarebbe partita per disperdere un gruppetto composto da una ventina manifestanti che aveva deciso di rallentare i mezzi diretti nell’area di lavoro camminando sulla strada vicinale che dalla Provinciale Melendugno-San Foca porta al cantiere.

A essere colpiti due uomini, uno dei quali intento a riprendere con il telefono la “passeggiata” di protesta (nella foto, sotto). Prima ancora, nel corso della notte, chiodi e massi sono stati posti lungo la stessa stradina, con ogni probabilità per impedire il passaggio dei mezzi (Tap ha diffuso un video sulla propria pagina facebook).Le pietre sono state poi rimosse con l'utilizzo di ruspe.

Il video: filmati di Tap, movimento e questura

cantiereTapferito-4La costruzione del gasdotto procede tra le proteste: nel giro di qualche giorno dovrebbe giungere nel Salento la talpa meccanica da oltre 70 tonnellate che serve per realizzare il tunnel dal pozzo di spinta nel cantiere al mare, fino a circa 900 metri dalla linea della battigia. Il tempo a disposizione stringe: considerando l'impegno di Tap di non interferire con le attività turistiche e di balneazione, si dovrà procedere a ritmo serrato. L'avanzamento giornaliero della talpa è infatti stimato in dieci, quindici metri al giorno e con questa velocità non sarà scontato completare tutto il tracciato del tunnel.

La ricostruzione della questura

Nel pomeriggio è giunto il comunicato, corredato da video, che ricostruisce l'accaduto secondo la questura di Lecce: "Sulla pagina Facebook Movimento No Tap, nella serata di ieri è apparso un invito a partecipare presso il presidio di San Basilio ad una 'colazione resistente'. Fin dalle ore 2 di questa notte, una ventina di attivisti del Movimento No Tap hanno devastato i muretti a secco della strada San Niceta, per renderla impraticabile e l’hanno anche disseminata da chiodi a quattro punte. Successivamente alle ore 6.30, dopo che una ruspa aveva liberato la strada, gli stessi 20 attivisti hanno cercato di bloccare l’ingresso al cantiere del convoglio con gli operai opponendo resistenza attiva alle forze dell’ordine e usando violenza nei confronti di un carabiniere schierato a protezione del convoglio, atterrato con un forte calcio.

"A quel punto - prosegue la nota - si è resa indispensabile una lieve carica per allontanare i manifestanti dalla strada e dal contatto con le forze dell’ordine. Il brigadiere dei carabinieri colpito da un calcio sferrato al torace da uno degli attivisti, che ne ha  determinato la rovinosa caduta su un muretto, ha riportato un trauma contusivo alla spalla e al torace, giudicato guaribile in 10 giorni. Uno degli attivisti, che indossava parastinchi e scarpe antinfortunistiche con la punta d’acciaio, cadendo durante la carica di alleggerimento, ha riportato lesioni dapprima curate dal personale sanitario dell’ambulanza presente in loco, immediatamente allertata dalle forze di polizia, e successivamente giudicate guaribili in otto giorni dal personale medico del pronto soccorso di Lecce".  

Sulla tempistica dei soccorsi c'è divergenza con quanto segnalato dal Movimento No Tap per il quale solo in un secondo momento sarebbe stato consentito all'ambulanza di avvicinarsi, dopo essere passata invano una prima volta.

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