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Sabato, 20 Aprile 2024
Due esercizi verificati e bloccati a Specchia / Specchia

Residence con piscina e appartamenti nell'azienda agricola ma è tutto abusivo: scatta la chiusura

L’attività, ubicata in località Cardigliano, era priva di autorizzazioni, di Scia, non pagava alcuna tassa comunale ed era totalmente sconosciuta al fisco. Nei guai anche un chiosco bar che si era allacciato ai contatori intestati al Comune

SPECCHIA – Un’azienda agricola trasformatasi in un residence di lusso, totalmente abusivo, con piscina e appartamenti, e un chiosco bar “scroccone” che, per anni, ha utilizzato i contatori elettrici intestati al Comune per portare avanti la propria attività: scatta l’ordinanza di chiusura per due esercizi pubblici, a Specchia, da parte del settore tecnico-commerciale dell’Ente, dopo le verifiche dei giorni scorsi da parte delle forze dell’ordine.

Il primo caso è quello più eclatante, dove la Guardia di Finanza, in un controllo dell’8 agosto scorso in località Cardigliano, ha verificato l’abusivismo totale di una struttura alberghiera collocata in zona, ovvero “SH-Salento Residence Giodi”. Il complesso, da oltre dieci anni in zona agricola doveva essere un’azienda per coltivare ortaggi e frutta e per allevare bestiame, ma nel tempo si è trasformato in un’attività ricettiva con nove appartamenti aventi ognuno almeno 4 posti letto, una piscina ampia, il servizio bar e ristorante a richiesta. Un’attività, ampiamente pubblicizzata su tutti i più importanti siti di promozione turistica con tanto di servizi ed offerte e con tanto di recensioni da parte degli ospiti, alcuni arrivati in gruppi da 20.

Dalle verifiche, sollecitate dall’amministrazione comunale, però, il gestore è risultato sprovvisto di partita Iva e di ogni tipo di autorizzazione del caso. L’accertamento dei finanzieri ha dimostrato anche la mancanza della segnalazione certificata di attività (la cosiddetta Scia), elemento indispensabile e preliminare. La struttura turistica sarebbe sconosciuta al fisco, non possedendo alcuna autorizzazione ambientale per i reflui fognari, né collegamenti all’acquedotto o autorizzazioni di pozzi e quant’altro necessario per l’approvvigionamento dell’acqua potabile. Un’attività, che, di fatto, non ha mai pagato alcuna tassa comunale, né Imu né Tari, nonostante la spazzatura venisse regolarmente ritirata.  

Il secondo caso, invece, riguarda un bar ubicato nel Parco Falcone e Borsellino: la struttura, di proprietà comunale, è stata affidata cinque anni fa ad una società in seguito ad un bando pubblico. Su segnalazione di un cittadino, con verifica del 30 agosto da parte dell’amministrazione comunale, congiuntamente al personale di polizia del commissariato di Taurisano, è stato scoperto che l’esercizio, non avendo mai volturato il contatore comunale, utilizzava entrambi i contatori elettrici intestati al Comune: di fatto, per cinque anni l’acqua e la luce del bar è stata pagata dai cittadini di Specchia.

Per gli inadempimenti riscontrati, l’amministrazione, condotta dal sindaco Anna Laura Remigi, ha provveduto ad avviare le procedure di sfratto e rilascio d’immobile, denunciando il gestore per la manomissione dei contatori. L’ordinanza di chiusura si è resa necessaria a causa di alcuni abusi edilizi realizzati dal gestore, che hanno portato alla revoca dell’agibilità e, quindi al provvedimento.

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