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Cronaca

"La cimice asiatica e altri insetti alieni invadono i campi": la denuncia di Coldiretti

L'associazione segnala la diffusione dell'insetto che attacca fragole, ciliegie e uva, importato dall'estero: "La regione già fa i conti con altri parassiti e fitopatologie"

LECCE - La cimice asiatica attacca i raccolti delle campagne salentine. L'allarme è lanciato da Coldiretti Puglia che ne segnala la presenza in tutta la Puglia.

Il temibile moscerino attacca ciliege, fragole e l'uva nei vigneti, causando danni importanti per alcune specie produttrici di frutta con buccia sottile.

Stando alla denuncia dell'associazione, la cimice potrebbe essere stata importata da altri continenti, al pari di altre fitopatologie, parassiti e virus, non ultima la xylella, con cui l'agricoltura pugliese fa i conti.

La diffusione di moscerini della frutta (Drosophila suzukii Matsumura) è favorita dall’intensificarsi degli scambi commerciali intrattenuti dalla nostra regione con il Medio Oriente. Ma anche I cambiamenti climatici hanno fatto la loro parte, creando un habitat favorevole agli insetti che stanno già causando danni irreparabili ai frutti.

Il moscerino, rileva Coldiretti Puglia, si sta diffondendo indisturbato in assenza di efficaci antagonisti naturali ed è già stato individuato in 12 regioni italiane e in 13 Paesi europei.

L'associazione denuncia una vera invasione di sciami, favorita dal caldo improvviso: "Hanno colpito le ciliegie in maturazione e si stanno vedendo oggi gli effetti sui frutti raccolti – commenta il presidente regionale Savino Muraglia -. L'invasione di virus e insetti alieni impone una strategia complessiva della Regione Puglia contro le numerose e incontenibili malattie delle piante che arrivano in Puglia attraverso le frontiere colabrodo dell’Ue che, sia improntata su una tempestiva quanto efficace azione di prevenzione e contenimento, per non mettere a repentaglio il patrimonio arboreo e produttivo pugliese, già messo seriamente a dura prova".

Coldiretti sottolinea la pericolosità della cimice asiatica, perché questa prolifica, con il deposito delle uova, almeno due volte all'anno, con 300, 400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili, col rischio di compromettere seriamente parte del raccolto.

“La Puglia non può permettersi l’invasione di altri virus alieni, dopo la ‘tristeza’ degli agrumi, il punteruolo rosso, fino ad arrivare alla xylella fastidiosa", tuona Muraglia.

“Se la xylella fastidiosa, che sta facendo strage di ulivi nel Salento proviene dal Costa Rica, il punteruolo rosso che ha letteralmente falcidiato le palme secolari pugliesi è originario dell’Asia sudorientale e della Melanesia. Inoltre, la Puglia convive da anni con una virosi, l’alter ego della xylella fastidiosa con le dovute differenze, di cui si parla poco, nonostante sia altrettanto virulenta", aggiunge Muraglia.

"La ‘Tristeza’ degli agrumi, causata dal Citrus Tristeza Virus proveniente dall’Asia Minore, appartenente al gruppo dei Closterovirusche, per cui nostri agricoltori sono costretti ad esportare agrumi con foglia sui mercati comunitari solo se accompagnati da passaporto delle piante, poiché il virus si trasmette attraverso la parte vegetale e non attraverso i frutti. I controlli in uscita sui prodotti agricoli pugliesi non sono altrettanto pressanti e stringenti su piante e prodotti esteri con un danno incalcolabile per l’agricoltura pugliese", conclude il presidente Muraglia.

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