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Ineleggibilità alla carica di sindaco: il tribunale respinge i ricorsi

La prima sezione del tribunale civile di Lecce chiude definitivamente la vicenda relativa al presunto cumulo di funzioni tra dipendente comunale e primo cittadino per Antonio Ciriolo: potrà continuare a guidare la comunità

POGGIARDO – Quasi un anno di attesa per mettere la parola fine su una lunga vicenda legata all’esito delle elezioni amministrative di Poggiardo: il tribunale civile di Lecce, infatti, ha definitivamente respinto i ricorsi promossi dai gruppi di opposizione contro il sindaco, Antonio Ciriolo, dopo aver mosso una questione di ineleggibilità alla carica di primo cittadino.

Ieri, la prima sezione del Tribunale di Lecce (presidente Katia Pinto, giudice relatore Alessandra Cesi) ha restituito alla comunità di Poggiardo e Vaste la pienezza del risultato elettorale, decretato dalle urne il 4 ottobre 2021, quando la lista “Una Nuova Visione” capeggiata proprio da Ciriolo e risulta vincente nella competizione aveva ottenuto 2470 preferenze contro le 1179 della lista “Per Poggiardo Vaste”.

Dopo il risultato, erano stati proposti due ricorsi: il primo presentato dai consiglieri di opposizione, in qualità di cittadini elettori, Damiano Cosimo Longo, Marta Greco, Cecilia Toma e Gianluca Carluccio, insieme ad Andrea Elia (che ha, poi, rinunciato) e Ruggero Corvaglia contro il sindaco Antonio Ciriolo, difeso dall'avvocato Angelo Vantaggiato, nonché contro il Comune di Poggiardo, in persona della vicesindaca Antonella Pappadà, rappresentato dall’avvocato Luciano Ancora; il secondo, proposto da altri cittadini elettori.

Con tali ricorsi, infatti, si chiedeva al giudice di accertare l’ineleggibilità alla carica di sindaco di Antonio Ciriolo e, di conseguenza, di dichiararne la decadenza, in quanto già dipendente del Comune con contratto a tempo pieno e indeterminato aveva presentato la richiesta di usufruire di un periodo di aspettativa non retribuita per partecipare alla competizione elettorale del 3 e 4 ottobre 2021: secondo i ricorrenti, infatti, dalla mezzanotte del 4 ottobre sarebbe tornata ad avere effetto la causa di ineleggibilità.

Il tribunale, però, seguendo il ragionamento caldeggiato dagli avvocati Angelo Vantaggiato e Luciano Ancora, ha ritenuto che Ciriolo non abbia mai cumulato le funzioni di funzionario comunale e sindaco, dal momento che si è posto in aspettativa sia quando ha accettato la candidatura che quando ha avuto notizia dell’elezione.

Pertanto, nessuna norma sarebbe stata violata. Il diretto interessato, in una nota, in maniera informale parla di “comportamento sempre corretto e rispettoso delle leggi”.

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