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Cronaca Galatone

Compenso per ogni contratto chiuso, ma le firme sarebbero falsificate

Citato a giudizio un 49enne di Nardò. Avrebbe tratto in inganno la sua stessa agenzia e sette ignari cittadini

LECCE - Avrebbe apposto firme false su contratti di forniture di energia e gas, in modo da intascare i proventi delle provvigioni. Tutto questo, a scapito di utenti assolutamente ignari. E’ quanto contestato dalla Procura di Lecce a un uomo di Nardò. Il pubblico ministero Stefania Mininni ha emesso un decreto di citazione a giudizio nei confronti di Giuseppe Zacchino, 47enne, nei confronti del quale nei mesi scorsi si erano già chiuse le indagini preliminari.

Sono sette i cittadini che hanno presentato denuncia, ritenendosi frodati. L’uomo risponde di truffa aggravata e continuata. Gli è stata contestata anche la falsità in scrittura privata, ma va ricordato come questo reato sia stato depenalizzato a gennaio.

Zacchino, difeso d’ufficio dall’avvocato Paola Maggio, all’epoca dei fatti contestati (un caso nel 2013 e altri sei nel 2014), lavorava per un’agenzia locale che, a sua volta, aveva ottenuto il mandato come procacciatrice di contratti per conto di un paio di importanti compagnie per l’erogazione dei servizi.

Stando a quanto contestato dall’accusa, Zacchino avrebbe tratto in inganno la stessa agenzia, facendole credere di aver stipulato diversi contratti, trasmettendole moduli d’adesione riportanti dati e firme di persone che, invece, sarebbero state all’oscuro di tutto. E per ogni nuovo utente che passava a questa o a quella compagnia, l'agente riceveva un compenso di 20 euro.

La vicenda, come detto, riguarda sette persone, tutte quelle che hanno deciso di sporgere denuncia: un copertinese, un uomo di Sannicola, quattro galatonesi, una donna di Leverano.

Solo in un caso, per il momento, una delle presunte vittime (la donna di Leverano) è rappresentata da un legale, l’avvocato Cosimo D’Agostino, che nel frattempo ha richiesto e ottenuto dal pm l’acquisizione di alcune registrazioni. Sono quelle svolte a campione per verificare la reale rispondenza fra sottoscrittori di contratti e utenza finale. Si tratta di un passaggio rilevante, giacché da qui potrebbero emergere ulteriori indicazioni sul meccanismo messo in atto per la presunta truffa.  

Ora Zacchino dovrà difendersi dalle accuse davanti al giudice Alessandra Sermarini della prima sezione del Tribunale monocratico nell'udienza fissata per il prossimo 21 novembre. 

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