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Cronaca

Colavitto si difende: "Non immaginavo che Milito fosse ricercato"

L'uomo ritenuto il fiancheggiatore dello squinzanese accusato del duplice tentato omicidio di Luca Greco e Marino Manca ha respinto le accuse. Al gip ha spiegato di aver incontrato Salvatore Milito in stazione, con una donna

 

LECCE – “Ho semplicemente dato ospitalità ad un amico, non immaginavo che fosse ricercato”. Ha respinto ogni accusa, nel corso dell’interrogatorio di garanzia avvenuto dinanzi al gip Annalisa De Benedictis, Patrik Colavitto, 32enne di Brindisi, arrestato sabato scorso con l’accusa di favoreggiamento aggravato dalle finalità mafiose per aver dato ospitalità, in un’abitazione in contrada Montenegro (alle porte di Brindisi), a Salvatore Milito, 40enne di Squinzano, quando era ricercato per il duplice tentato omicidio di Luca Greco e Marino Manca, avvenuto nel pomeriggio dell'8 settembre scorso.

Il 32enne, assistito dall'avvocato Ladislao Massari ha spiegato di aver incontrato Milito in stazione a Brindisi, in compagnia di una donna di cui, da vero gentiluomo, non ha voluto rivelare il nome perché sposata. Solo giorni dopo, tornato a casa, avrebbe trovato la casa messa a soqquadro dagli investigatori e si sarebbe reso conto che Milito era stato arrestato.

Colavitto, quindi, si sarebbe recato dai carabinieri con il suo avvocato per chiarire la sua posizione. Poco dopo, però sarebbe stata eseguita nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare. La difesa ha già annunciato che presenterà ricorso al Tribunale del riesame.

 

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