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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Rudiae / Via Vanvitelli Luigi

Si torna a sparare in città. Raffica di proiettili sull'abitazione di una famiglia

Otto colpi di pistola calibro 9 sono stati esplosi verso l'abitazione di una famiglia, al civico 4 di via Luigi Vanvitelli, a Lecce. Sul posto, i carabinieri del Norm di Lecce, i quali hanno rinvenuto i bossoli nel giardino dell'abitazione e avviato le indagini

LECCE – Sono otto quelli certificati. Otto proiettili calibro 9, fatti partire da una pistola in direzione del civico 4 di via Luigi Vanvitelli, a Lecce. Torna la paura in città e provincia, dopo i recenti episodi che hanno coinvolto la comunità di Surbo. I colpi sono stati esplosi poco dopo la mezzanotte dalla strada, nei pressi della stazione ferroviaria, a pochi passi dal sottopasso di piazzale Rudiae, e indirizzati all’abitazione di una coppia, casalinga lei, pensionato l’uomo, entrambi incensurati, che vivono nella casa al piano terra con giardino, assieme ai figli. Tra questi ultimi, anche una ragazza che, in passato, avrebbe avuto una frequentazione con il pregiudicato Gioele Greco, 25enne leccese, ritenuto il luogotenente del clan retto dai fratelli Giuseppe e Roberto Nisi.

Uditi gli spari, i proprietari di casa, hanno allertato le forze dell’ordine. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lecce, guidata dal capitano Pasquale Carnevale. I militari dell’Arma hanno immediatamente avviato i rilievi per recuperare i bossoli, rinvenuti nel piccolo giardino dell’abitazione all'esterno dell'edificio. I proiettili hanno colpito la facciata  dello stabile, uno ha anche danneggiato il vetro di una delle finestre. Ma non sono state, fortunatamente, registrate conseguenze o danni a persone.

Dai primi riscontri, le cause di eventuali dissapori non sarebbero da ricercare nell'ambito professionale della famiglia. I componenti non hanno alcuna vicenda in sospeso con la giustizia. In attesa di maggiori dettagli investigativi, gli inquirenti starebbero valutando, tra le varie piste al vaglio in queste ore, anche la vecchia conoscenza della ragazza.

Il nome di Gioele Greco, ferito all'addome nel mese di gennaio, alla periferia di Cavallino, è emerso nelle cronache anche di recente, nell'ambito dell'operazione "Reset", condotta dagli agenti della squadra mobile di Lecce, nella quale fu smantellato il sanguinario gioco della spartizione del territorio, che ha ridotto la città a una saga, nella quel si sono susseguite,a puntate,  pistolettate e svariate intimidazioni.

Nel corso dell'attività investigativa che portò i poliziotti a far scattare il blitz, fu rinvenuta proprio una lettera, non ancora terminata, che il 25enne avrebbe poi, presumibilmente, indirizzato al boss  Nisi. Greco si trova in carcere. All'alba del 19 marzo, infatti, fu fermato assieme a 42 persone, sempre dai poliziotti della squadra mobile, nell'ambito dell'operazione "Speed drug". E' da questi vecchi legami, e dalla figura del giovane commerciante leccese che gli inquirenti intendono sviscerare gli elementi raccolti.

L'abitazione colpita dai proiettili

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