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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Colpo alla Bnl, torna in libertà uno dei presunti componenti della banda

Il Tribunale del Riesame ha revocato la misura per Salvatore Mazzotta. Il 51enne di Veglie al momento dell’arresto si trovava in Austria e, qui, pur essendo destinatario dei domiciliari, ha trascorso più di 15 giorni in carcere

LECCE - E’ tornato un uomo libero Salvatore Mazzotta, il 51enne di Veglie ritenuto tra i partecipanti al piano organizzato nel novembre del 2018 per svaligiare la Bnl, in piazza Sant’Oronzo, nel centro di Lecce.

A restituirgli la libertà è stato il tribunale del Riesame presieduto dal giudice Giovanni Gallo, al quale si era rivolto il suo avvocato difensore Laura Bruno, sostenendo che non ci fossero né gravi indizi di colpevolezza ne tanto meno esigenze cautelari a carico del suo assistito.

Le motivazioni della decisione saranno note nei prossimi giorni, ma intanto il legale sta cercando di fare chiarezza in merito alle ragioni che hanno tenuto in carcere Mazzotta per più di quindici giorni, pur essendo destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari: al momento dell’arresto eseguito lo scorso 16 febbraio, l’indagato si trovava a Linz, in Austria, per ragioni di lavoro, ma individuato per strada dalla polizia locale era stato accompagnato in cella, dove è rimasto fino al momento del suo trasferimento in Italia, lo scorso 5 marzo.

Oltre a lui, l’ordinanza del giudice Simona Panzera aveva raggiunto altre tre persone: Piero Fiore, 47enne di Veglie, Luciano Romano, 44enne di origine napoletana e residente a Formia (Latina), per i quali era stato disposto il carcere, e Marco Salvatore Zecca, 46enne di Veglie, i domiciliari.

Questo all’esito delle indagini che per due anni hanno impegnato gli agenti della squadra mobile di Lecce, avviate i vigilanti de La Fenice scoprirono l’intrusione, recuperando sul pavimento davanti al caveau quattro borsoni con dentro oggetti d’oro, denaro e arnesi da scasso. Ma non solo. C’era anche una sacca contenente urina che ha consentito agli specialisti della scientifica di risalire al profilo genetico di uno degli indagati: Fiore.

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