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Cronaca

Coltello alla gola della ex: “Se non torni con me, ti brucio casa, ti uccido”. Condannato un 22enne

Emesso il verdetto nel processo col rito abbreviato nei riguardi di un giovane leccese: dieci mesi di reclusione per stalking e minacce. Gli episodi avvenuti tra maggio e giugno scorsi, dopo la fine della relazione

LECCE - Aveva chiuso la relazione dopo pochi mesi, a causa della sua gelosia asfissiante. Ma in seguito alla rottura, quando credeva di essersi ripesa la libertà, si è ritrovata più prigioniera di prima, perché l’ex, un 22enne leccese, avrebbe utilizzato ogni mezzo per “convincerla” che fosse di sua proprietà, come quello di puntarle un coltello alla gola.

Ieri, è arrivato il verdetto per il giovane finito al banco degli imputati per il reato di stalking e minacce ed è stato di condanna. Dieci mesi di reclusione, col beneficio della pena sospesa, sono stati inflitti dal giudice Michele Toriello in considerazione del rito scelto (abbreviato) che dà diritto allo sconto di un terzo della pena.

Stando alle accuse, il giovane avrebbe contattato più volte la vittima sui social network Instagram e Facebook, intimandole di cancellare le amicizie con persone di sesso maschile e ripetendole che sarebbe stata sempre sua e che non avrebbe fatto avvicinare nessuno a lei, apostrofandola anche con epiteti ingiuriosi; le minacce sarebbero arrivate anche attraverso messaggi vocali su Whatsapp con i quali l’avrebbe avvisata che sarebbe andato a casa a farle del male e l’avrebbe ossessionata chiedendole con chi fosse al telefono o con chi si fosse vista.

Insomma, la malcapitata non avrebbe potuto avere rapporti di amicizia con altri ragazzi, tanto che in un’occasione, nel mese di maggio 2021, quando la vide in compagnia dell’ex fidanzato, avrebbe minacciato questo con un coltellino.

Tra gli episodi più gravi, posti all’attenzione del giudice, quello dello scorso 9 giugno: il 22enne avrebbe raggiunto la ragazza nei pressi della sua abitazione, l'avrebbe afferrata per un braccio e trascinata nelle vicinanze di un tabacchino, dove le avrebbe puntato un coltello alla gola, affermando: “Se non torni con me ti metto tutti contro.., ti faccio picchiare da altri, ti brucio la casa”. Qualche giorno dopo, il 17 giugno,  avrebbe raggiunto la ex nei pressi della biblioteca, in piazzetta Carducci a Lecce, e l’avrebbe bloccata in un angolo e l’avrebbe minacciata ancora: “Ti uccido ... ti prendo quando voglio, se ti trovo ancora a Lecce, ti uccido”.

L’imputato era difeso dall’avvocato Alessandro Calò.

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