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Cronaca

Gasdotto: vigili del fuoco sospendono iter per nullaosta e chiedono integrazioni a Tap

Il comando provinciale ha concesso 45 giorni di tempo al consorzio per fornire le integrazioni su punti qualificanti connessi al pericolo di incendi o esplosioni, suggerendo di attenersi alla normativa sui rischi di incidenti rilevanti

LECCE – Per il comando provinciale dei vigili del fuoco è necessario che Tap fornisca nuova e completa documentazione su punti del progetto di gasdotto ritenuti essenziali. Altrimenti il procedimento per il nulla osta connesso al rischio incendi non potrà essere concluso nei tempi previsti dalla legge: il consorzio ha dunque 45 giorni di tempo per ottemperare alla richieste puntuali a firma del funzionario istruttore, Raffaele De Iaco e del comandante provinciale Michele Angiuli.

Dalla comunicazione del 1 settembre si evince che le intergrazioni sollecitate a Tap riguardano il pericolo connesso sia al terminale di ricezione chee al metanodotto, all’analisi del rischio in funzione della distanza dall’installazione, dell’irraggiamento da incendi, di sovrapressione da esplosione e di diffusione di sostanze infiammabili o tossiche. In pratica, il comando chiede simulazioni dettagliate sulla compatibilità con l’ambiente circostante e per questo di riportare le aree di danno su apposite mappe sovrapposte a quelle territoriali.

Non solo: si prescrive di definire il corridoio di rispetto tanto a mare quanto a terra e il divieto di pesca e di ancoraggio. Indicazioni queste, che per il Comitato No Tap significano, al di là del linguaggio tecnico, l’interdizione della pesca lungo la condotta  a mare e il definitivo asservimento della pineta retrostante il punto di approdo, del cordone dunale e della spiaggia di San Basilio dove dovrebbe innestarsi il microtunnel dal mare con conseguente chiusura degli stabilimenti balneari esistenti nell’area e incertezza sul futuro delle circa 150 famiglie che vivono più a ridosso con il tracciato del gasdotto.

Nel documento del comando provinciale è chiaro che sin dall’inizio ci sono stati pareri discordanti sull’assoggettabilità della procedura alla normativa, assai più stringente, sui rischi di incidenti rilevanti. Per la Regione Puglia e per la Direzione regionale dei vigili del fuoco il progetto Tap è inquadrabile in quella fattispecie, per il ministero dell’Interno (di cui i vigili fanno parte) e per il ministero dell’Ambiente invece no. E allora, pur recependo la posizione ministeriale, e dopo una scambio di comunicazioni che si conclude nell’arco di alcuni mesi, si raccomanda al consorzio di attenersi per quanto riguarda la compatibilità ambientale al decreto ministeriale del maggio 2001 “Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante”, da confrontarsi con il decreto ministeriale dell’aprile del 2008, “Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e dei sistemi di distribuzione e di linee dirette del gas naturale con densità non superiore a 0,8”.

Più o meno come a dire: sebbene il progetto non rientri per il ministero nel sistema di regole previste per i rischi di incidenti rilevanti, è bene seguire le procedure previste in quel caso. Resta poi da capire, ed è la domanda che si pone il comitato, se l'iter per il gasdotto sia tecnicamente chiuso - come pure è sembrato con l'annuncio del parere positivo dato dal premier Matteo Renzi - oppure no. Il quesito sarà probabilmente sciolto quando saranno rese note le motivazioni e le prescrizioni contenute nel via libera dato dalla commissione ministeriale.

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