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Cronaca Centro / Viale XXV Luglio

Criminalità a Surbo. Possibili soluzioni all'emergenza nel vertice in Prefettura

Si è tenuto questa mattina, a porte chiuse, l'incontro sulla sicurezza, disposto dopo i recenti, inquietanti episodi che hanno coinvolto la comunità dell'hinterland leccese. Al tavolo i comandanti dei corpi militari, questore, prefetto e il sindaco. Prevista una maggiore presenza di forze dell'ordine e di videocamere

LECCE – Il rendez-vous è stato fissato per le 11,30 di questa mattina, così come richiesto all'unisono da alcuni esponenti politici, negli uffici della Prefettura di Lecce, per fare in modo che non si ripetano le vicende  accadute di recente.  E’ stata una delle settimane più dure, quella scorsa, per l’intera comunità di Surbo. Ed  è stato questo il fulcro dell’incontro a cui hanno preso parte, oltre al prefetto Giuliana Perrotta, e il sindaco del comune dell’hinterland leccese, Fabio Vincenti, gli esponenti delle forze dell’ordine.

Erano, infatti, presenti, il questore Vincenzo Carella, il comandante provinciale della guardia di finanza, Vincenzo Di Rella e quello dell’Arma dei carabinieri, Nicodemo Macrì. Uno sforzo congiunto per cercare un modo di far convogliare più uomini in divisa sul territorio. Oltre a potenziare i controlli da parte dei militari della stazione dei carabinieri, e degli agenti della municipale, si è accennato anche all’incremento delle videocamere dei sistemi di sorveglianza. Uno dei supporti investigativi più efficaci e, soprattutto, valido deterrente per le azioni criminali.fotoInt-2

Sul tavolo della sala di via XXV Luglio sono finiti gli episodi dell’ultimo anno e mezzo, che hanno riguardato, tra gli altri, lo stesso Fabio Vincenti, vittima di un atto intimidatorio quando non svolgeva il ruolo di primo cittadino di Surbo, ma rivestiva la carica di vicesindaco. Era il 21 agosto del 2012, quando l’avvocato 42enne si ritrovò un ordigno rudimentale, fortunatamente non esploso, piazzato davanti alla porta della propria abitazione, al civico 4 di via Giovanni Gentile.

 Una bottiglia in vetro dotata di miccia, contenente la polvere da sparo, fu rinvenuta dai carabinieri della stazione locale, allertati dallo stesso Vincenti. Come se non bastasse, un mese e mezzo prima, erano stati esplosi tre colpi d’arma, calibro 7,65, all’indirizzo di Oronzo Chironi. L’ex vicesindaco, e poi consigliere comunale di minoranza, si ritrovò con tre proiettili indirizzati al portone del suo studio da avvocato, esperto in materia civile. Erano le 23 del 16 luglio, e le munizioni penetrarono il legno, finendo dritti nei locali. I militari della scientifica rinvennero i bossoli e li sequestrarono.

Poi si è tornati a sparare. Già nella notte a cavallo tra domenica 3 e lunedì 4 novembre, un inquietante episodio ha inaugurato i giorni seguenti con tre proiettili, indirizzati alla porta dell’abitazione di un musicista del posto, Gianni paladini, 41enne, titolare di un laboratorio musicale. Poi, il mercoledì successivo, un altro avvertimento è toccato all’assessore comunale al Bilancio, Luigi Passiatore, a cui è stata recapitata una busta contente ulteriori tre munizioni, calibro 38, e una missiva composta da ritagli di giornale, con tanto di minacce a moglie e figlio. E con un’esplicita richiesta di abbandono della sua attività politica. Che a qualcuno non è andata giù.

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