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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Gallipoli

Comune al verde, Festa di Santa Cristina a rischio

Gallipoli, niente fondi per i festeggiamenti: riduzione della fiera, niente luminarie e fuochi pirotecnici. Altre "grane" per la riscossione dell'occupazione del suolo pubblico. E nascono le proteste

Il Comune di Gallipoli è letteralmente al verde, o quasi. E rischia di "saltare" anche (e soprattutto) il tradizionale appuntamento estivo con la Festa di Santa Cristina. Bancarelle e fiera ridotta al minimo, niente spese per garantire le "accattivanti" luminarie del Corso Roma, e magari meglio tagliare anche i fuochi pirotecnici... Bisogna tirare la cinghia l'imprimatur che giunge da Palazzo Balsamo. In tutti i sensi.

Anche perché fino al prossimo anno non si possono fare ritocchi sulle tassazioni per garantire nuove entrate (e almeno questa notizia rincuora i cittadini, ma non li lascia tranquilli per il prossimo futuro). E a farne le spese sarebbero anche i "rifornimenti" economici per la festa dei gallipolini. Niente allarmismi, ma ipotesi più che plausibili. Come accaduto per la vicenda dei commercianti del Centro storico. Il Comitato organizzatore della festa è già in fibrillazione, e pronto a gettare la spugna. Non prima di aver spiegato, eventualmente, con un manifesto pubblico, le ragioni del paventato disimpegno.

I festeggiamenti civili del 23, 24 e 25 luglio prossimi in onore di Santa Cristina sono dunque a rischio. Un'ipotesi ventilata in questi giorni in città e rimbalzata come anticipazione via etere anche nella "Striscia Politica" dell'ex vicesindaco della Giunta Venneri, Elio Pindinelli, sull'emittente locale Teleonda: "Qui si rischia di calpestare l'identità storica della città" ammonisce Pindinelli in qualità anche di storico salentino, "magari barattandola con qualche concerto o manifestazione di bassa lega, di cui invece si può fare sicuramente a meno. Come si fa, ad esempio, a rinunciare all'allestimento delle luminarie che sono fonte di attrazione per i turisti stranieri? Santa Cristina è la storia di Gallipoli che si disvela ogni anno ai cittadini e ai visitatori. E la storia non si calpesta...Mai..Anche se non c'è un euro in cassa"....

Apriti cielo. Un'estate senza i festeggiamenti in onore di Santa Cristina? Quasi una bestemmia in quel di Gallipoli. E come ipotizzare l'estate dei leccesi senza la festa di Sant'Oronzo (e di Giusto e Fortunato). Un'altra situazione al limite del paradosso dopo quella appena conclusa delle autorizzazioni per l'occupazione del suolo pubblico con tavoli, ombrelloni e gazebo. Una patata bollente che da domani allungherà la lista delle priorità da affrontare, in questa torrida stagione estiva, da parte del commissario prefettizio Angelo Trovato. Il quale ha già preannunciato che la sua linea di condotta sarà dettata solo ed esclusivamente dal rispetto della legalità e indirizzata a far quadrare quei conti che l'amministrazione politica di questi anni non è riuscita, spesso e volentieri, a stabilizzare.

Quindi niente sconti e niente agevolazioni per nessuno. Come per altro il neo commissario aveva anche riferito ai segretari dei partiti politici locali durante l'incontro della scorsa settimana in Comune. La situazione delle casse comunali è "preoccupante" per Trovato, quindi niente prebende e contributi a pioggia. Nemmeno per Santa Cristina? La vicenda non è poi delle più semplici. Mettendo un po' d'ordine c'è da dire che la festa, ad oggi, si potrebbe anche fare. Ma secondo delle "restrizioni", necessarie per contenere le spese pubbliche, che il commissario Trovato avrebbe già anticipato. In parole povere, niente soldi del Comune per le luminarie e possibilmente per i fuochi pirotecnici.

E ancora niente fiera chilometrica di bancarelle su Corso Roma (l'area da utilizzare sarebbe di appena 300 metri), addobbi, cassarmoniche, bande e quant'altro è stato da sempre legato ai festeggiamenti civili di Santa Cristina. Una festa in totale "austerity" che per il Comitato organizzatore equivale ad "annullare" lo storico appuntamento di luglio.

Lo stesso Comitato dovrebbe ricorre solo ed esclusivamente al sostegno degli sponsor perché il Comune tornerebbe anche a riscuotere direttamente con i vigili annonari, il pagamento dell'occupazione del suolo pubblico da parte degli ambulanti (quei pochi che potrebbero trovare posto in quel lembo circoscritto del Corso Roma) e delle loro bancarelle. Situazione quest'ultima che riguarda anche l'altra festività della Madonna del Carmine di via Lecce e del suo Comitato promotore. Ma forse questa potrebbe essere, teoricamente, la "grana" meno scabrosa, a patto che poi il Comune riconverta quegli incassi in contributo pubblico agli organizzatori per mettere su qualche attrattiva e per non disperdere (nel caso di Santa Cristina) almeno l'allestimento della tradizionale "cuccagna a mare".

E magari per comprare anche i fuochi d'artificio. Ci sarà da lavorare in questi giorni in Comune su questi aspetti e per dirimere eventuali frizioni. Anche il segretario generale di Palazzo Balsamo, Luigi De Tommasi, ha avviato un'azione di mediazione per far comprendere al Commissario come Gallipoli, i suoi "devoti" abitanti, i turisti "sbigottiti" dalle ipotesi di forfait della festa, possano fare a meno di tutto ma non di Santa Cristina e di tutto ciò che ruota intorno a questo "evento".

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