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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Arnesano

Comune condannato a pagare 60mila euro a progettista

Il Collegio arbitrale ha condannato a pagare a Giovanni Pulli, architetto, per il progetto del Piano urbanistico generale da lui redatto ma poi non più accettato dal dall'amministrazione comunale

ARNESANO - Tegola da oltre 60mila euro per il Comune di Arnesano. Compenso che il Collegio arbitrale ha condannato a pagare a Giovanni Pulli, architetto, per il progetto del Piano urbanistico generale da lui redatto ma poi non più accettato dal dall'amministrazione comunale.

Il professionista, difeso dall'avvocato Piergiorgio Provenzano, era stato a suo tempo incaricato dal Comune di redigere il progetto del Pug, ma quando ormai il lavoro era in dirittura d'arrivo, l'amministrazione comunale gli aveva revocato l'incarico, deducendo ritardi ed inadempienze, ed aveva rifiutato e rispedito al mittente il lavoro fino a quel momento svolto dall'architetto, preferendo ricominciare tutto dall'inizio, con l'affidamento dell'incarico ad altro progettista.

Oggi il collegio arbitrale, con il lodo depositato, ha rilevato che il lavoro svolto era utile e tempestivo, stabilendo che andava pertanto retribuito. Secondo il Collegio arbitrale, infatti, al Comune, come a qualsiasi altro committente, spetta certamente il diritto di revocare l'incarico a qualsiasi professionista, anche senza necessità di specifiche motivazioni, ma nel caso in questione, sempre secondo il Collegio, il committente che revoca l'incarico deve rimborsare al professionista le spese sostenute e corrispondergli il compenso per l'opera comunque svolta, oltre, nel caso specifico, al supplemento del 25% previsto dalla legge professionale di ingegneri ed architetti per gli incarichi non portati a termine.

"Esprimo grande soddisfazione per questa pronuncia, che, oltre a tutelarne i diritti - scrive in una nota Provenzano - restituisce dignità al mio assistito, ingiustamente accusato di ritardi ed inadempienze che si sono rivelati inesistenti. Penso che gli amministratori comunali dovranno spiegare alla cittadinanza le ragioni di tale loro incomprensibile comportamento, anche perché se solo il Comune di Arnesano avesse considerato le nostre ragioni, aprendo a suo tempo anche solo uno spiraglio al dialogo - aggiunge - le incomprensioni che si sono verificate si sarebbero chiarite. Se così si fosse operato - conclude il legale - oggi la comunità di Arnesano avrebbe il tanto sospirato strumento urbanistico, che, per quanto ci risulta, a distanza di oltre due anni dalla revoca è ancora in alto mare; non avrebbe due progetti da pagare e avrebbe un cospicuo debito in meno".

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