rotate-mobile
Cronaca Calimera

Con le mareggiate, anche i primi spiaggiamenti di tartarughe

Nei giorni scorsi si sono verificate numerose segnalazioni di Caretta caretta già morte, mentre nella giornata di oggi sono stati recuperati due esemplari in vita, sulla spiaggia della strada bianca presso l'oasi de Le Cesine

CALIMERA - Le prime mareggiate hanno causato una nuova ondata di spiaggiamenti per le tartarughe marine dell’Adriatico meridionale. Nei giorni scorsi si sono verificate numerose segnalazioni di Caretta caretta già morte, ma nella giornata di oggi sono stati ricoverati due esemplari molto giovani ancora in vita. Entrambi sono stati recuperati sulla spiaggia della strada bianca presso l’oasi de Le cesine.

“Per questo motivo – spiega Chiara Caputo, responsabile centro recupero tartarughe marine dell’osservatorio faunistico della Provincia di Lecce - abbiamo pensato che fosse il caso di organizzare un pattugliamento dell’area. Fortunatamente la sezione di Lecce dei Rangers d’Italia ha dato disponibilità per  il monitoraggio che avrà inizio domani”.

Gli esemplari sono stati ribattezzati Kurma e Mandara. Entrambi molto giovani, non superano il chilo di peso. Gravemente debilitati, sono stati stabulati in delle shower box che permettono loro di mantenere il contatto con l’acqua senza essere costretti a nuotare. Mandara,  soggetto leggermente più grande, è giunto in una condizione particolare. Su entrambi i lati della “ranfoteca” (la bocca n.d.r.) presentava un balano, ovvero un piccolo crostaceo che si “abbarbica” regolarmente sul corpo delle tartarughe marine.

DSC_2216-2Di solito questi organismi sono innocui e sono gli stessi che si sviluppano su qualsiasi oggetto che resti a lungo immerso nell’acqua marina. Tuttavia, quando un animale è particolarmente debilitato, debole al punto da ridurre significativamente le sue attività motorie, i balani presenti sul suo corpo aumentano in modo importante fino a ricoprire occhi, narici, bocca ed estesissime superfici corporee rendendo difficile perfino nuotare.

Date la posizione dei balani, Mandara non si poteva alimentare e questo ha di certo peggiorato una condizione patologica preesistente. Al  momento le due tartarughe sono ricoverate presso il Centro recupero tartarughe del Museo di Calimera, trattandosi di esemplari molto giovani e dato il grave stato di debilitazione, ad ora, la prognosi resta riservata.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Con le mareggiate, anche i primi spiaggiamenti di tartarughe

LeccePrima è in caricamento