rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Persero la vita cinque persone: condannato a sei anni l'autista del tir

Il tragico sinistro sull Ss 379, il 12 dicembre del 2015. Il gup ha comminato una pena superiore alla richiesta dell'accusa. Quattro delle vittime erano familiari del consigliere Cristian Casili

LECCE – Condanna a sei anni di reclusione (a fronte di una richiesta di 4 anni e mezzo della Procura di Brindisi) per Francesco De Sario, il 57enne originario di Terlizzi accusato di aver provocato il gravissimo incidente stradale in cui il 12 dicembre 2015 persero la vita cinque persone. L’imputato, giudicato con il rito abbreviato, è accusato di omicidio plurimo aggravato.

La sentenza è sta emessa dal gup del Tribunale di Brindisi, Paola Liaci. Il giudice ha decretato un risarcimento per i famigliari delle vittime, che si sono costituiti parte civile con gli avvocati Viola Messa, Francesco Muscatello e Francesco Gentile, da stabilire in sede civile.

L’uomo era alla guida di un Tir con cisterna che si ribaltò nel tratto compreso tra gli svincoli per Torre Canne e Torre Spaccata. Per le auto che transitavano in quel momento fu come precipitare in un incubo, con l'autoarticolato che volò nella corsia opposta a quella in cui viaggiava dopo aver urtato alcune parti della barriera Jersey e invaso la carreggiata opposta.

Nella drammatica carambola rimasero coinvolte tre auto: un’Opel Corsa, una Zafira e una Toyota. Ad avere la peggio fu l’Opel Zafira, su cui viaggiava una famiglia leccese di cinque persone, parenti del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Cristian Casili. L’auto rimase schiacciata tra il rimorchio e la barriera in cemento. A perdere la vita furono quattro degli occupanti della monovolume: Vito Muscatello, 71 anni di Tuglie, la moglie Rosetta Minerba (suoceri del politico originario di Nardò), Viola la nipotina di soli cinque anni (per la figlia di Casili inutile si rivelò la corsa disperata verso l'ospedale di Ostuni)  e una donna anziana. La quinta vittima fu il conducente della Toyota, Leonardo Orlandino 21enne di Fasano, portiere della formazione calcistica Real Paradiso Brindisi, che viaggiava sulla corsia opposta a quella del Tir.

Secondo l’ipotesi accusatoria il 57enne “per colpa consistita in imprudenza, imperizia e negligenza” e con “guida distratta per l’uso del cellulare e in condizioni di affaticamento, essendosi posto alla guida del mezzo sin dalle ore 5 e avendo già effettuato trasporti analoghi per 380 chilometri circa” si accorse “in ritardo dell’autovettura che lo precedeva nel suo stesso senso di marcia” e non “rispettò l’idonea distanza di sicurezza dal veicolo”. Secondo quanto ricostruito dalle indagini e dal lavoro dei consulenti, “effettuò una veloce sterzata a sinistra nel tentativo di sorpassarlo e subito dopo, per evitare di collidere contro il new-jersey, controsterzò a destra, ma a causa dell’elevata velocità, pari a circa 85-90 chilometri orari, superiore al massimo imposto di 70 chilometri orari, e comunque non adeguata al carico del veicolo (che trasportava olio) perse il controllo del mezzo”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Persero la vita cinque persone: condannato a sei anni l'autista del tir

LeccePrima è in caricamento