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Cronaca

Dopo la condanna per maltrattamenti, devasta la casa assegnata alla ex: nuovi guai

La vicenda riguarda un 62enne del basso Salento, condannato anche in Appello nel 2021. Nonostante il provvedimento del giudice che lo ha obbligato a restituire l’abitazione alla donna, ha smontato arredi e persino le porte

LECCE – Nuovi guai per un 62enne del basso Salento. La giudice Cinzia Vergine, su richiesta della pm Giovanna Cannarile, aveva disposto nei suoi confronti la misura dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla ex. Un provvedimento al quale aveva fatto seguito anche la condanna per maltrattamenti l’anno successivo a due anni e due mesi di reclusione, confermata in Appello nel 2021.

Ora arriva un altro verdetto per appropriazione indebita: l’uomo sconterà una pena di due anni e tre mesi di reclusione con l’accusa di appropriazione indebita, con il riconoscimento di alcune aggravanti.  Al momento di cedere la casa coniugale alla vittima di violenza domestica, su provvedimento della giustizia, l’imputato ha infatti smontato gli arredi, portando via persino le porte dell’abitazione.

 Nei giorni scorsi la giudice Bianca Maria Todaro ha condannato a due anni e tre mesi di reclusione l’uomo (del quale si omettono le generalità a tutela della vittima), riconoscendogli le aggravanti “dei motivi abbietti allo scopo di rendere impossibile per la ex moglie di poter concretamente usufruire dell’immobile assegnatale, avendoglielo restituito devastato”.

Era stata la stessa moglie, difesa dall’avvocato Anna Maria Borgia del Foro di Lecce, a sporgere denuncia quando, ritornata in possesso dell’appartamento, si era ritrovata davanti all’assenza del portoncino blindato, del boiler dell’acqua calda, delle porte e di numerosi altri arredi e di danni visibili all’interno.

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