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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Evadono i domiciliari per mettere a segno rapine tra Salento e Marche: condannati

Ristretti presso una comunità avevano rapinato dapprima un furgoncino, una coppia, un discount e una trattoria. Per poi dirigersi in direzione del Maceratese. Erano stati fermati dai carabinieri del luogo: sconteranno sei anni e quattro mesi

LECCE – Dal Salento alle Marche, seminando in poche ore il panico in entrambe le zone d'Italia: arriva la condanna per i due leccesi fermati a settembre del 2021 a Porto Recanati. Sei anni e quattro mesi di reclusione per Antonio Conte e Luigi Felice, entrambi 36enni e rispettivamente di Lecce e San Donato di Lecce.  Armati di coltello, col passamontagna sul volto e fuggiti da una comunità terapeutica nella quale erano sottoposti ai domiciliari - questa l’accusa del pm presso la Procura della Repubblica di Macerata, Vincenzo Carusi - i due avrebbero messo a segno dapprima un colpo, “procurandosi” un furgoncino  Fiat Doblò nel capoluogo salentino per poi dirigersi verso Caprarica di Lecce.

Qui avevano rapinato una coppia che si trovava all'interno di un'auto (sottraendole denaro ed effetti personali) e poi, ancora, una trattoria di San Donato - la “Fish and gin” - dove avevano rimediato un bottino di appena 40 euro. Successivamente, è stato inoltre scoperto che la stessa coppia di amici si era resa responsabile anche di un episodio ai danni di un discount di Campi Salentina ottenendo dai commessi, sotto la minaccia della lama, l'incasso custodito nel registratore di circa 800 euro.

A quel punto era poi partito il viaggio, spediti in direzione delle Marche, dove i due avevano inanellato altri colpi seriali: due tentati tra Monte Cosaro (qui erano stati messi in fuga dalla vittima, che ha tirato fuori un bastone) e Potenza Picena e un terzo, riuscito, ai danni di una tabaccheria  di Monte Lupone. La follia di quei giorni era stata poi fermata dai carabinieri di Civitanova Marche e Macerata, guidati dal colonnello Nicola Candido, i quali erano riusciti a  stingere le manette ai polsi dei due a seguito di una indagine lampo. Nella giornata di ieri, con rito abbreviato, il giudice Claudio Bonifazi del Tribunale di Macerata ha condannato i due salentini alla pena detentiva di sei anni e quattro mesi.

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