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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Melpignano

Notte della Taranta, ritorno al futuro: "Questo repertorio è già moderno"

Il 27 agosto, oltre a dirigere il Concertone, Carmen Consoli interpreterà un omaggio nell'edizione dedicata Rina Durante

MELPIGNANO – Per convincerla a dirigere la Notte della Taranta assicurano di non averci impiegato troppo tempo, ma perché accetti di cantare lei stessa sul palco di Melpignano, il discorso appare invece più complicato.

Carmen Consoli, lo ha detto esplicitamente in conferenza stampa, preferirebbe restare un passo indietro, in coerenza con quell’atteggiamento di servizio con il quale ha inteso presentarsi agli addetti ai lavori e al pubblico della kermesse già nell’incontro di ieri a Roma.

Alla fine, però, dovrebbe cedere e interpretare un omaggio. Per chi, ancora non si sa: forse per Rina Durante, a cui è dedicata l'edizione di quest'anni e che è stata oggi citata in conferenza stampa Luigi Chiriatti, direttore artistico con Daniele Durante, cugino di Rina e storico leader del Canzoniere Grecanico Salentino, da lei fondato nel 1975.

Scrittrice e giornalista, Caterina Durante (deceduta nel 2004 all’età di 76 anni), nell’ambito di un’ampia produzione sulla tradizione culturale salentina, sempre legata ad un impegno militante, ha scritto anche il testo di una poesia, La Quistione meridionale, che proprio il primo gruppo di riscoperta del repertorio tradizionale ha successivamente musicato. Che sia quello il brano da affidare alla potente voce della cantantessa?

E’ solo un’ipotesi, al momento anche azzardata. Quello che invece è lapalissiano a proposito della 19esima edizione della Notte della Taranta è la centralità attribuita alla figura femminile non solo nella scelta della maestra concertatrice e delle ospiti, ma anche nella costruzione della scaletta, nella selezione dei testi e delle melodie. 

I tratti di massima del Concertone del 27 agosto sono stati tracciati questa mattina nell’ex convento degli Agostiniani, a Melpignano, dove Carmen Consoli ha effettuato delle prove con alcuni dei componenti dell’Orchestra popolare. C’era anche Enza Pagliara, che ha cantato la Pizzica di Torchiarolo, la più trascinante riproposta dell’edizione del 2012.  

Sull’identità delle ospiti stranieri vige il massimo riserbo anche perché si tratta di una scelta che la direzione artistica deve condividere con la fondazione presieduta da Massimo Manera: sostanzialmente ai giornalisti è stata lasciata la licenza di fantasticare, a partire dalla suggestione che porta diritta a Patti Smith. Sul versante italiano, invece, appare acquisita la presenza di Nada. “Non ce ne frega niente del nome”, ha detto Carmen Consoli precisando che la Notte della Taranta per lei non è marketing discografico. La capacità empatica, di immedesimazione, sarà – ha assicurato – il vero criterio di selezione.

sindaci_consoli-4Sarà un’edizione di genere, con un duplice significato: quello del riscatto, della centralità femminile nel dare anima e voce alla manifestazione, e quello di una rilettura più filologica dei brani della tradizione popolare. Indicative, al proposito, le parole della cantautrice siciliana dopo quelle già nette pronunciate ieri a Roma rispetto alle chitarre elettriche e alle dissonanze: “Io vengo dal rock, dall’ascolto anche di sonorità noise, ma ci siamo resi conto che oggi il rock e l’elettronica si stanno riappropriando della musica popolare? Io credo che da questo punto di vista il Salento sia già moderno, che la Notte della Taranta sia una delle manifestazioni musicale più moderne che ci sono in giro”. Nella sua operazione di avvicinamento al repertorio del Tacco d'Italia è sicuramente avvantaggiata dalle consonanze musicali e più in genere culturali con la sua Catania.

Anche il volto istituzionale della conferenza, sollecitato sul punto, ha in qualche modo riconosciuto un ripensamento rispetto alla direzione da dare al mantra della contaminazione: “E’ chiaro che con la sperimentazione ci sono dei rischi – ha precisato Manera – perché sai qual è il punto di partenza ma non sai fin dove arrivi. Quest’anno abbiamo avviato una riflessione critica all’interno della fondazione e vogliamo senza dubbio un legame più forte con il nostro territorio”.

Non a caso intorno a lui, e alla regia artistica, c’erano gli amministratori dei comuni della Grecìa Salentina, a partire dal padrone di casa, Ivan Stomeo, sindaco di Melpignano: “Qualche edizione è sembrata stesse snaturando il senso - ha dichiarato il primo cittadino -, però se dopo tanti anni siamo sempre qui è perché sappiamo reinventarci”.

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