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Cronaca

Tap, a Bari l'annuncio del cantiere. Da Melendugno: "Una sceneggiata"

Venerdì la presentazione del nuovo country manager, Michele Mario Elia, e delle attività con cui la multinazionale ritiene di rispettare l'autorizzazione ricevuta

LECCE – Tap sceglie Bari per la conferenza di presentazione delle attività di cantiere per il gasdotto con approdo a San Foca e il sindaco di Melendugno, Marco Potì, definisce la vicenda una “sceneggiata”.

La multinazionale ha comunicato che venerdì alle 11.30, al Grand Hotel delle Nazioni presso il Lungomare di Bari, ci sarà un incontro con la stampa al quale parteciperanno il nuovo country manager per l’Italia, Michele Mario Elia e il project manager Ronald Ottaway.

L’autorizzazione ministeriale unica del maggio scorso impone l’apertura del cantiere entro il 16 del mese corrente. A questa scadenza Tap si è approssimata tra mille difficoltà rispetto all’ottemperanza della prescrizioni allegate al parere positivo per la valutazione di impatto ambientale, a partire da quelle della cosiddetta “fase zero” come l’espianto e il reimpianto degli ulivi che insistono sul terreno indicato come zona di accesso al tunnel verso il mare. Le piante sarebbero dovute essere eradicate entro il 30 aprile, per non compromettere il ciclo vegetativo.

Perché il capoluogo regionale e non Lecce? “Il senso che vogliamo dare all’iniziativa – rispondono dall’ufficio stampa – è quello proprio di un progetto internazionale. Vogliamo uscire dalla polemica localistica sull’approdo per parlare dei grandi temi che investono il nostro progetto: uno di questi ha a che fare con il ruolo della Puglia nel sistema nazionale e con l’importanza dell’Italia nel Mediterraneo”. Smentita l’ipotesi che la scelta di Bari sia dovuta anche alla volontà di evitare contestazioni che nel capoluogo salentino sarebbero state probabili.

La notizia della conferenza in terra barese non ha scomposto più di tanto il primo cittadino di Melendugno che sin dall’inizio del suo mandato ha contrastato in ogni sede l’iter per l’autorizzazione dell’infrastruttura motivando la sua opposizione non solo per la localizzazione dell’approdo sulla spiaggia di San Foca, ma anche con l’inutilità dell’opera nell’ambito della questione energetica internazionale.

“Non basta annunciare l’inizio del cantiere – ha precisato Potì - perché questo possa essere fatto. Loro non inizieranno il 13 maggio, almeno per quello che l’autorizzazione dice: in un anno non sono riusciti a ottemperare a nessuna prescrizione”. Già a metà aprile l’amministrazione comunale ha ricevuto la comunicazione per l’inizio di attività che riguardano la ricerca di ordigni bellici e indagini archeologiche.

Ma il sindaco esclude che questo possa significare apertura del cantiere per come inteso dall’autorizzazione ministeriale: “Presenteremo eccezioni in tutte le sedi perché l’autorizzazione sia considerata decaduta”, preannuncia. D’altra parte la Commissione tecnica ministeriale ha precisato in due occasioni, a dicembre e poi anche a gennaio, che per apertura del cantiere si intende l’avvio della fase 1b, cioè dei lavori per il tunnel e non delle attività preliminari.

Il primo cittadino di Melendugno ha anche aggiunto che entro la prossima settimana sarà interessato della questione il Consiglio di Stato: il Tar del Lazio, a febbraio, ha infatti respinto due ricorsi della Regione Puglia e uno del Comune salentino.

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