Confermato il sequestro per presunto abusivismo dell'area del Twiga Otranto
La pronuncia del Riesame depositata questa mattina: il 15 maggio i sigilli apposti dai carabinieri e dalla polizia provinciale
LECCE – Il sequestro del cantiere dello stabilimento balneare di Otranto destinato a ospitare il marchio Twiga è stato confermato dai giudici del Tribunale del Riesame (presidente Verderosa, relatore Gatto, Capano a latere).
Il collegio ha depositato questa mattina la decisione dopo il dibattimento di ieri alla presenza del sostituto procuratore Antonio Negro e degli avvocati Adriano Tolomeo, Antonio De Mauro, Andrea Sticchi Damiani e Giulio De Simone che difendono Raffaele De Santis per Cerra srl e Pierpaolo Cariddi, progettista e direttore dei lavori, indagati per abusivismo edilizio e occupazione abusiva di demanio.
I sigilli, a titolo probatorio, sono stati apposti il 15 maggio in località Cerra, a Otranto, dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria del tribunale e dagli agenti della polizia locale dipendente dalla Provincia di Lecce intervenuti su disposizione dell’autorità giudiziaria: contestati sbancamenti, spianamenti, lavori edili e modifiche allo stato dei luoghi, il tutto ritenuto in violazione della normativa vigente e in difformità con le autorizzazioni concesse.
Dopo il sequestro l’imprenditore Flavio Briatore ha sospeso l’accordo per la concessione del marchio Twiga alla Cerra che, a sua volta, per bocca di De Santis ha annunciato il congelamento di 60 posizioni lavorative necessarie per l’avvio della stagione. La pronuncia del Riesame implica lo stop ai lavori e dunque pone in seria ipoteca l'avvio della stagione per lo stabilimento del litorale otrantino destinato ad una clientela di lusso.