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Cronaca

Passano allo Stato beni riconducibili a Totò Riina e intestati al genero: tra questi una srl di Lecce

Oltre a una ditta specializzata nel commercio all'ingrosso e al dettaglio di componenti automobilistiche, anche altre due con sede a San Pancrazio Salentino e diversi conti e quote societarie tra Palermo e Trapani

LECCE – Finiti sotto sequestro il 19 luglio di quattro anni fa, proprio nel giorno del 25esimo anniversario della strage in cui persero la vita Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta, ora quei beni finiscono definitivamente nelle mani dello Stato. Si tratta di una porzione dell’impero patrimoniale della famiglia di Totò Riina (poi deceduto nel novembre del 2017, pochi mesi dopo i sigilli e l'operazione del Ros dei carabinieri) intestato a Tony Ciavarello, marito della figlia del boss, Maria Concetta Riina e da anni stabilitosi in Puglia.

Le  quote della società operante nel settore delle riparazioni meccaniche "Clawstek srl", con sede a San Pancrazio Salentino, l'intero capitale sociale della "Rigenertek srl" (in liquidazione) con sede nella stessa cittadina brindisina e il capitale sociale della Ac Service srl", con sede a Lecce, specializzata nel commercio all'ingrosso e al dettaglio di componenti automobilistiche, sono state infatti confiscate nelle ultime ore a seguito della decisione della Corte di Cassazione, i cui giudici della sesta sezione hanno rigettato il ricorso presentato dai famigliari del boss corleonese.

La sentenza emessa dalla Suprema Corte di giustizia, respingendo il ricorso ha colpito anche diversi altri beni, tra conti correnti e quote societarie, per un valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro non soltanto nel Salento, ma anche fra le province di Palermo e Trapani. Ha infine condannato Ciavarello al versamento di tremila euro alla Cassa delle ammende.

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