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Cronaca San Donato di Lecce

Dalle rapine a "invalidopoli", la Dia confisca beni milionari

Mario Grande di San Donato di Lecce oggi viaggia oltre gli 80 anni, ma nel passato ha dato vita a una serie di azioni criminali di spessore, accumulando nel frattempo immobili e terreni. Ma ora sono stati apposti i sigilli dell'antimafia

SAN DONATO DI LECCE – Un malavitoso vecchio stampo, mai affiliato alla Scu, eppure in grado di segnare con un manipolo di sodali una sorta di egemonia territoriale per giunta in una zona calda, quella di San Donato di Lecce e dintorni. Sempre autonomo nelle sue azioni, a suo modo potente.

Le famigerate imprese, però, appartengono al passato (qui un resoconto dettagliato dei trascorsi e delle indagini). Il “re delle rapine” oggi  viaggia sugli 81 anni, eppure di lui, Mario Grande, si torna a parlare perché nel frattempo, lenta ma inesorabile, la legge che l’ha sempre inseguito ha compiuto anche il suo ultimo passo.

La Direzione investigativa antimafia, infatti, nei suoi confronti, ha dato seguito alla confisca dei beni. Valore stimato, attorno a 1 milione e 800mila euro. Si tratta di tre abitazioni, due locali commerciali, una palazzina di quattro appartamenti, due garage, un fabbricato rurale e oltre sei ettari di terreno, tutti in provincia di Lecce.

Gli approfondimenti economico-patrimoniali svolti dalla sezione operativa della Dia leccese nei confronti di Grande e del suo nucleo familiare hanno evidenziato, in un arco temporale piuttosto lungo, dal 1972 al 2013, una vasta sproporzione che si attesterebbe attorno al milione di euro tra i redditi dichiarati e il patrimonio a lui riconducibile. 

Tra i trascorsi di Grande, tra l’altro, una condanna negli anni ‘80 per aver organizzato, in concorso con altri, tre rapine a istituti di credito e a un portavalori. Nel decennio seguente, poi, un’altra per aver corrotto i componenti di una commissione medica, in modo che agevolassero la concessione dell’indennità di accompagnamento a favore di alcune persone, ottenendo in cambio consistenti somme di denaro. Insomma, un modo per rinnovarsi negli ambienti criminali, con metodi più sofisticati e meno cruenti. 

MOLTI ANCHE I BENI DISSEQUESTRATI

C’è da aggiungere, però, a integrazione e parziale rettifica di quanto riportato nella precedente versione, che una parte consistente di beni sono stati dissequestrati e già restituiti nella giornata di ieri.

Sono, in particolare, quelli riconducibili ai due figli e al genero, più alcuni in capo alla moglie. Si tratta di due abitazioni a San Donato e di una serie di terreni intestati alla figlia, più un appartamento nella marina di Torre dell’Orso. Sempre a Torre dell’Orso, vi è un altro immobile, in questo caso del figlio, a sua volta dissequestrato e quindi restituito.

Ancora al figlio sono stati restituiti un altro immobile a San Donato di Lecce e una serie di terreni. Sono difesi dagli avvocati Luigi Rella, Donata Perrone e Luigi De Simone. I legali, peraltro, hanno già annunciato appello per quegli immobili che a oggi risultano confiscati.  

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